Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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12 gennaio 2010

La comunicazione non basta mai

Come é possibile che la comunicazione non basti mai? Peppino Ortoleva ne Il secolo dei media* affronta il tema dei mezzi di informazione procedendo attraverso una ricostruzione storica degli ambienti in cui i media si sono sviluppati.
I mezzi di comunicazione hanno cambiato lo stile di vita della persone, non solo a livello pratico ma anche ad un livello più profondo, quello della coscienza. La consapevolezza di vivere in un mondo condiviso e il fatto di poter annullare le distanze attraverso le nuove tecnologie e conoscere realtà lontane, ha sempre condizionato e continuerà a condizionare fortemente la società.
Così come la musica è diventata portatile, così come la canzone è diventata visibile e il videoclip ha ucciso le star radiofoniche, così come i film a luci rosse hanno dato vita ad un filone cinematografico nuovo infrangendo i tabù e modificando le tradizioni, così come la pubblicità si è radicata nelle nostre vite ed è diventata anima del commercio, così come internet permette di inventare realtà virtuali, la comunicazione e i suoi mezzi continueranno e ad evolversi come un infinito fiume in piena.
Alimentando ed essendo a sua volta alimentato da quel tessuto intrecciato tra innovazione tecnologica e sviluppo sociale, la comunicazione non basta e non basterà mai.
I media, prodotti dalla necessità di informazione e insieme portatori di informazione, hanno lo straordinario compito di permettere la comunicazione. Nonostante il rischio di cadere nella ridondanza, di diventare troppo invadenti e di sommergere di informazioni, continueranno a crescere in un processo a spirale, e la loro evoluzione punterà all’ulteriore soddisfacimento delle esigenze degli utenti e allo sfruttamento dei traguardi della tecnica.
Fino a qualche anno fa il telefono cellulare era infatti una novità guardata da molti con sospetto perché in grado di trasformare la normalità rendendo reperibile ovunque chiunque. Poi le cose sono cambiate: sarà inevitabile la dipendenza verso la tecnologia del futuro, come ormai è del resto diventata scontata la subordinazione a strumenti un tempo ancora troppo nuovi e innovativi per poter entrare subito a far parte della vita quotidiana delle persone.

Elena Sacchetto

Peppino Ortoleva
Il secolo dei media. Riti, abitudini, mitologie
Milano, Il Saggiatore, 2009.

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