Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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07 luglio 2010

Oltre le frontiere trovando mondi sommersi nello spazio e nel tempo

È il 1956 quando Ryszard Kapuscinski arriva per la prima volta a Roma con “un gessato in cheviot a vivaci righe grigio azzurre, una giacca doppiopetto a spalline squadrate e sporgenti, ampi pantaloni ricadenti a rovescia alta un palmo. Camicia in nylon giallo chiaro e cravatta verde a quadri. Ai piedi massicci mocassini dalle grosse suole rigide”. L’abbigliamento, che avverte imbarazzante solo attraverso gli sguardi della gente, indica la sua estraneità rispetto al mondo occidentale, che gli hanno insegnato a temere fin da bambino, nella Polonia afflitta dalle tensioni della guerra fredda. Lo scontro fra Occidente e Oriente, fra Europa e Asia, fra greci e persiani fa da cornice a questo libro dove il racconto biografico si mescola alla memoria e alla storia.
Il viaggio, attraverso il mondo, del giovane giornalista polacco comincia dal desiderio di varcare una frontiera, una qualsiasi. Forse potrebbe bastare la semplice azione di superare un confine e tornare indietro per placare quel bisogno inesplicabile. Non basta: la voglia non diminuisce anzi continua a crescere inarrestabile di fronte alla varietà delle diverse culture e all’infinità della conoscenza.
È un viaggio attraverso i luoghi in cui Kapuscinski fa il reporter ma è anche un viaggio lungo la storia, sotto la guida di Erodoto. È, ancora, un cammino all’interno dell’autore che ci porta a scoprire un uomo in fuga di fronte all’immensità dei mondi nuovi e sconosciuti: un uomo che vuole ritornare in luoghi familiari e comprensibili ma che sente ogni volta la necessità di ripartire per capire qualcosa in più sugli altri e su se stesso. Leggendo il testo non si può non sentirsi contagiati dal virus del viaggio.
Le Storie di Erodoto, considerato maestro, antropologo ma soprattutto primo reporter della storia, accompagnano sempre l’autore, che dapprima prova ammirazione e reverenza nei confronti dello storico poi questo sentimento si trasforma in amicizia e confidenza: sembra quasi che ciò che leggiamo sia raccontato a Kapuscinski da Erodoto in persona, in una calda sera egiziana banchettando con vino e formaggio. L’affinità tra due uomini accomunati da una curiosità attenta e una sensibilità coinvolgente. E anche il lettore si affeziona a Erodoto: con due compagni di viaggio simili viene solo voglia di leggere e rileggere queste pagine.
Passato e presente si mescolano: culture, mondi, terre si intrecciano per formare un universo unico fatto di memoria, mito, tradizioni tramandate e verità “raccontate e rappresentate a seconda di come la gente crede siano state”.
Un senso inebriante di vertigine trasporta il lettore per le vie di Calcutta: mercati odorosi, dei, caste, servi, centinaia di lingue. E un attimo dopo lo catapulta nel V secolo ad accompagnare il trentenne Erodoto alla scoperta di Atene. Il lettore smarrito è attirato nel Congo pieno di profughi, di guerra, di donne, di bambini affamati e poi di nuovo sbalzato nella Grecia classica dove la mano vendicatrice del fato si abbatte su quanti non siano umili e moderati. E a guardare gli orrori delle guerre africane sembra che questo fato sia scomparso per sempre con la civiltà a cui era appartenuto.
Si può decidere di leggere il testo stando attenti a non dimenticare la differenza di epoche o si può invece provare a perdersi nei meandri del tempo e immergersi nel flusso unico e continuo della storia dell’umanità. Così a volte sembra che un fatto risalente a duemilacinquecento anni fa descriva perfettamente un avvenimento recente e viene da chiedersi se la storia sia un eterno ritorno dell’uguale, se gli uomini siano davvero mossi sempre dalle stesse passioni, dalla vanità, dal potere ma anche dalla curiosità e da un senso di ineffabilità che spinge l’uomo a cercare.
Valentina Scalise


Ryszard Kapuscinski
In viaggio con Erodoto
Milano, Feltrinelli, 2007, 256 pp.
(Prima edizione 2005)



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