Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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24 gennaio 2011

L'anello mancante.

Andrea Pogliano, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Ricerca Sociale dell'Università del Piemonte Orientale, ci accompagna in un percorso osservativo che si snoda all'interno di quattro redazioni giornalistiche molto differenti tra loro ("Manifesto", "Corriere della Sera", "Libération", "Le Figarò"); pone al centro dell'attenzione sociologica il fotogiornalismo, al fine di comprendere meccanismi e criteri professionali che sottostanno alla selezione/produzione di foto-notizie nel giornalismo quotidiano.
Secondo l'autore infatti, punto di partenza imprescindibile è il fatto che i lavori etnografici che hanno portato la comunità scientifica alla consapevolezza che le notizie siano “prodotti industriali soggetti a certe costanti, frutto di un insieme di routine organizzative calate in un contesto di negoziazione del potere, la cui posta in gioco sono concrete rappresentazioni”, pur nelle loro differenze di orientamento e punti di vista, hanno comunque un punto in comune: non considerano la fotografia come un oggetto rilevante nella produzione delle notizie giornalistiche.
Dopo una panoramica sulla sociologia della produzione delle notizie (il newsmaking), mediante studi principalmente francesi ed anglosassoni che ripercorrono il percorso dal gatekeeping – inteso come decisione individuale nel processo di selezione delle notizie – fino ad arrivare al vero e proprio newsmaking visuale, Pogliano compie una sorta di “etnografia dell'organizzazione redazionale” servendosi di interviste fatte direttamente ai fotogiornalisti, ma anche “sul campo” ad archivisti, art director, photoeditor e giornalisti grafici; tutte quelle competenze che all'interno di una redazione hanno il compito della “messa in pagina” delle fotografie e che a seconda degli strumenti a disposizione, della divisione del lavoro interna, delle gerarchie e dei giochi di potere redazionali e decisionali costituiscono il contesto umano e tecnologico che determina il cosiddetto setting delle “immagini delle notizie”.
Il libro è condito da un linguaggio che forse potrà apparire difficile ai “non addetti ai lavori” e a chi non abbia familiarità con gli studi sociologici sull'informazione (e questo potrebbe essere un limite di questo libro), ma gli fa da contraltare lo spazio dedicato ad esempi di fotografie relative ad eventi noti (Abu Ghraib, uragano di New Orleans, attentato di Londra) molto “efficaci per analizzare certi problemi nodali del giornalismo a stampa e al tempo stesso nel ridefinire il significato della fotografia giornalistica in un epoca dominata dai media elettronici”.
In definitiva un lavoro che mancava, che si propone di dare autonomia al newsmaking visuale e che finalmente ci svela i meccanismi e i “rituali strategici” che conducono alla scelta e alla messa in pagina della fotografia giornalistica.
Riccardo Marini



Andrea Pogliano
Le immagini delle notizie.
Sociologia del fotogiornalismo
Milano, Edizioni Unicopli, 2009, 208 pp.





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