Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

_________________

Scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie presenti nel sito.



14 febbraio 2011

La comunicazione in Cina: stampa, tv e Web


La Cina e i suoi mezzi di comunicazione sono analizzati nella loro storia e nella loro attualità. La Cina odierna non è solo Cctv (China central television), non è solo il Renmin ribao (Quotidiano del popolo). Questo volume presenta gli atti del convegno Media in Cina oggi che si è svolto al Polo di Mediazione Interculturale e Comunicazione di Sesto San Giovanni dell’Università di Milano, il 29 aprile 2009.
I protagonisti del’analisi sono la televisione, la stampa cartacea e Internet, illustrati con chiarezza e precisione dai docenti e dai ricercatori cinesi e italiani. L’entrata della Cina nella Omc (Organizzazione mondiale del commercio) nel 2001, ha contribuito ad accelerare l’economia mondiale, in costante rapporto con il sistema mediatico.
Un paese che vanta il più grande bacino di telespettatori, pari al 35% mondiale, il settore televisivo cinese è di proprietà statale e del partito comunista, secondo un modello di ripartizione in livelli amministrativi, da quello nazionale e provinciale, al cittadino. Negli ultimi dieci anni, hanno acquisito spazio nei media cinesi anche le emittenti straniere, oltre alle maggiori testate estere. Un processo in continuo fermento e rinnovamento per la comunicazione cartacea, televisiva e telematica, un traguardo per un popolo che fino agli anni Novanta non era libero di potere acquistare giornali e riviste che non fossero venduti negli uffici postali governativi, un retaggio dei libri autorizzati alla lettura di massa in vigore ancora negli anni Settanta, durante la Rivoluzione culturale.
Come si ricorda Alessandra C. Lavagnino, nel capitolo Informazione e stampa nella Cina delle riforme,  la diffusione delle informazioni era controllata e centralizzata - ancora oggi, anche se in misura minore - il tutto verso un’ottica positiva, secondo l’idea che «solo una buona notizia è una notizia, una cattiva notizia non è una notizia».
Internet è presente nelle relazioni presentate in questa pubblicazione. Uno strumento e un fenomeno che coinvolge soprattutto i giovani, i principali fruitori, circa 175 milioni di individui. Il linguaggio cinese per comunicare sul web si mescola alla lingua inglese, per esempio “CU” ovvero “see you”, oppure “DND” significa “do not disturb”. Diffuso è l’utilizzo di simboli paralinguistici, i cosiddetti smiles o faccine i quali esprimono uno stato d’animo che in cinese si chiamano rénwù liănpŭ 人物脸谱 (letteralmente “trucco dei personaggi”, nell’ambito delle opere teatrali tradizionali). Ne deriva un nuovo registro linguistico, il Chinese Internet Language che presenta interferenze tra codice scritto e orale, termini appartenenti a varietà locali, una lingua più sintetica che talvolta sostituisce i classici ideogrammi, un esempio di conformismo e avvicinamento al modello occidentale.
Un’apertura, una libertà di comunicare verso il mondo del www. Esiste un equivalente cinese di Youtube, il sito internet più conosciuto e discusso, una piattaforma di condivisione di video caricati dagli utenti di tutto il mondo, il suo gemello si chiama Youku. La Cina degli ultimi anni, si distingue per la volontà di emancipazione, contro la chiusura che l’ha sempre caratterizzata, infatti sono ancora molto frenati lo sviluppo della stampa e quello della tv, in quanto influenzati dall’idea di essere mezzi portavoce dello stato e del partito. Non si possono dimenticare delle eccezioni, come i dushibao 都市报, testate metropolitane che hanno tra le loro missioni la cronaca locale, le ingiustizie, gli scandali o il semplice intrattenimento.
Questi sono solo alcuni esempi dei temi affrontati, in un testo che riunisce in modo organico il panorama dei mezzi di comunicazione cinesi, in una ricostruzione storica, dalle origini agli ultimi sviluppi.
Il libro non è un insieme di statistiche e date che segnano l’evoluzione dell’informazione e del semplice intrattenimento, ma è la ricostruzione, lo studio e il racconto di una realtà e delle diverse possibilità di raccontarla al lettore grazie alle testimonianze, gli esempi e la presenza della terminologia, anche attraverso la grafica degli ideogrammi cinesi, con questi si ha una visione più completa e dettagliata di quanto illustrato. Non è solo per gli studiosi e gli esperti del settore ma semplicemente per chi voglia conoscere e approfondire il ruolo dei media in un paese così lontano e affascinante.
Anna Maria Dall'Aglio

Emma Lupano  (a cura di)   
Media in Cina oggi. Testimonianze e orientamenti. 
Milano, FrancoAngeli, 2010, 192 p.
*Link all'Indice del libro sul sito dell'editore Franco Angeli.
___



Nessun commento:

Archivio blog

Copyright

Questo blog non può considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62/2001. Chi desidera riprodurre i testi qui pubblicati dovrà ricordarsi di segnalare la fonte con un link, nel pieno rispetto delle norme sul copyright.