Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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19 maggio 2011

Libro o e-book? Il piacere della lettura oggi

Che faccia farebbero i vari Dante, Manzoni e Shakespeare, non ci è dato saperlo. Allibita? Senz'altro. Divertita? Probabile. E se osservassero meglio il giovane mentre “sfoglia” i loro capolavori per mezzo di un e-book, sicuramente inizierebbero a confabulare su quella strana lavagnetta metallica luminosa. Tablet, i-pad, pdf, libri virtuali, ecc : tutti termini che hanno poco a che fare con la letteratura, eppure quanto mai attuali. Vi immaginate se il buon Don Abbondio, prima di essere interrotto da Perpetua, “ruminasse” sull'identità di Carneade, stringendo tra le mani un e-book ? E se il capitano Achab, alla ricerca della temibile Moby Dick, aggiornasse il suo diario di bordo...virtuale? Ci chiederemmo se stessimo leggendo il racconto Herman Melville oppure uno di Isaac Asimov, prima di tutto. Dopodichè una domanda balenerebbe nella nostra mente: ma che fine hanno fatto i libri?
Ed è la questione che sta coinvolgendo un po' tutti i “puristi” della lettura, di fronte all'avanzata prepotente delle nuove tecnologie multimediali studiate per riprodurre, in via digitale, uno dei piaceri più intensi ed affascinanti della società umana.
Steve Jobs, fondatore della Apple, ci ha visto lungo. Prima con il telefono touch screen più famoso del mondo, ora con l'I-pad, ha sicuramente rivoluzionato il modo di concepire la lettura. Con una semplice ( ma molto costosa) “tavoletta” possiamo viaggiare su internet, redarre un documento, guardare un film e, appunto, “divorare” la nostra opera letteraria preferita. Una pacchia, non c'è che dire! Senza considerare i notevoli vantaggi che porta un oggetto così leggero e maneggevole: molto più spazio nelle nostre borse e multimedialità allo stato puro.
Tante scuole nel mondo hanno sposato con entusiasmo l'ascesa al successo dei Tablet, sostituendo i pesanti testi scolastici con questi luminosissimi schermi portatili. E se il Pierino di turno dimenticasse il dizionario a casa, la mamma rimedierebbe prontamente inviandoglielo via posta elettronica, oppure acquistandolo direttamente dall'apposito negozio virtuale.
Siete affascinati? Increduli? Ma è questa la realtà di oggi.
Ora, dopo questa mole di termini tecnici di chiara origine anglosassone, fate un semplicissimo gesto: andate dalla vostra libreria che gelosamente custodite, e osservatela bene.Un giorno potrebbe non esistere più, ridotta ad un semplice CD. Prendete un libro in mano, quello che preferite. E dopo averlo aperto, sfiorate le pagine, annusate l'odore che queste emanano: vi assicuro che accarezzare un freddo schermo non è la stessa cosa. Volete forse che il piacere di passare un pomeriggio in libreria, da Feltrinelli, alla Berio, non faccia parte più della vostra vita? Io non credo. E allora, come novelli Montag in Farenheit, dove il protagonista lotta con tutte le sue forse per difendere il diritto alla lettura, il diritto di poter leggere fisicamente un racconto, salvate i libri. Quelli elettronici sono comodi, leggeri, rapidi ed intuitivi...forse troppo. I tablet hanno invaso il mercato con prepotenza, ma non sono riusciti ad abbattere il muro che le pagine ingiallite hanno innalzato in più di due millenni: e mai lo faranno. La Magna Charta Libertatum, la Bibbia, la nostra Costituzione. L'uomo sancisce la sua realtà e la scolpisce nel marmo dei libri di carta. E non c'è batteria da ricaricare, perchè è la nostra storia che alimenta i nostri pensieri, i nostri sogni, le nostre speranze. Che trovano casa in un vero libro, oggi e sempre.
Francesco Colombo
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