Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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28 agosto 2011

Nel silenzio della campagna

Vorrei approfittare di questo spazio per raccontare una piccola storia, un'esperienza personale, lavorativa di questo agosto ormai agli sgoccioli. Un amico a fine luglio, sapendomi alla continua disperata ricerca di lavoro, mi contatta dicendomi che nell'agriturismo del nonno si è liberata per tutto agosto la figura del pastore - contadino. Senza neppure pensarci accetto il lavoro , del resto risalendo l'albero genealogico di famiglia di tre - quattro generazioni con orgoglio sono certo di poter affermare che i lavori praticati dai miei avi non si discostassero molto da quelle occupazioni. Sveglia alle sei, tragitto obbligato nel bosco di tre chilometri affrontato di corsa per non perdere tempo, lavori faticosi sotto il sole cocente per ore e ore sono stati per me un toccasana, non solo per il fisico ma soprattutto per l'anima. Nel silenzio della campagna, tra pecore, asini e faggi ho potuto scindere dalla fatica fisica manuale e ripetitiva del tagliare legna, innaffiare piante e tagliare erba l'attività intellettuale. Mi sono così tornate in mente con una forza nuova e mai provata prima le parole che Esiodo tuonava al fratello Perse, difendendo la straordinaria virtù celata nel lavoro manuale, fisico; l'esaltazione della natura allo stato primitivo dei carmi bucolici di Teocrito e la lucidità degli insegnamenti di Virgilio sulla vita agreste e pastorale. Il sudore della fatica di tante ore di studio al liceo con la curiosità dell'adolescenza e all'università con più consapevolezza si è mescolato per la prima volta al sudore vero e proprio e il piacere che ho provato nel prendere coscienza del fatto che quei versi sono stati ispirati a quei poeti e sapienti dalle stesse mansioni che ora io, insignificante uomo del duemila, svolgo con le mie braccia restituite all'agricoltura è immenso.
Davide Olivieri

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