Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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11 ottobre 2011

Italiansia....

Che caos! che enorme, gigantesco ingorgo di voci contrastanti. Un guazzabuglio,un labirinto, un intricato gomitolo di lana da cui è difficile districarsi per scoprire cosa sta davvero succedendo nel nostro paese.
I vertiginosi crolli delle borse italiane ed europee hanno provocato il volatilizzarsi di milioni di euro nelle ultime settimane, gettando nello sconforto moltissimi risparmiatori italiani svegliatisi con l'eco poco piacevole di venti recessionisti e di concreti timori di default, tanto da convincere molti a ritirare parecchio denaro liquido dai propri conti.
Ma cosa sta succedendo veramente? Com'è cominciato tutto ciò?
La firma che ha provocato l'inizio della crisi economica e finanziaria odierna proviene dalla penna del presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, che nel 1999 abrogò la legge bancaria nota come Glass-Steagall Act del, ovverosia quella legge che permise agli Usa di uscire dalla crisi del 1929 separando le attività bancarie tradizionali da quelle di investimento, controllando così eventuali speculazioni
L'abrogazione della Glass-Steagall, istituita nel 1933, fu sostituita con la promulgazione della Gramm-Leach-Bliley act che riportò le banche commerciali e le investment bank a poter essere esercitate di nuovo dallo stesso intermediario.
Oggi le ultime oscillazioni dei titoli e le presunte instabilità delle banche hanno diviso gli analisti di borsa in due diverse correnti di pensiero: una parte, detta anche "matematica", ritiene sia difficile scendere sotto il minimo storico di 12905 toccato da piazza affari il 23 ottobre 1995 e quindi auspica un rialzo imminente della borsa e consiglia gli investimenti almeno a medio termine. Invece l'altra parte predica molta prudenza e consiglia vivamente pochi investimenti e molto mirati a causa della grande incertezza del momento.
Molto difficile dire chi abbia torto o chi ragione, sicuramente la causa di una simile situazione non è imputabile solo all'abrogazione della Glass Steagall o alla crisi della Grecia o all' imprevedibilità della borsa, poichè in realtà le banche italiane, tra cui Unicredit e Intesa, sono tra le più stabili in Europa non avendo investito ad esempio nei mercati greci.
La realtà dei fatti è che in Italia servono delle riforme e anche urgentemente. Molte voci si sono alzate negli ultimi giorni, come ad esempio quella di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, che ha dichiarato senza mezzi termini la necessità di una riforma fiscale che sgravi di tasse le aziende che sostengono l'economia italiana e i lavoratori, una riforma delle pensioni, alcune privatizzazioni, e investimenti sulle infrastrutture. Una buona idea auspicata da tanti sarebbe rifare la rete elettrica e quella delle telecomunicazioni (ormai moderne ed eccellenti in tutta Europa) e fare una mappa delle eccellenze italiane come ad esempio il settore tessile e quello meccanico per poter poi reinvestire su formzione e istruzione, pietre miliari per una rinascita.
Intanto il tempo passa e queste riforme in Italia non vengono attuate, lasciando il cuore degli italiani sommerso da un'ansia impenetrabile che aleggia sulla testa come una spada di Damocle; tra Marchionne che lascia Confindustria e non si sa se lascerà anche l'Italia, tra il mistero del successore di Draghi, diretto a Francoforte, per prendere le redini della Banca d'Italia sulla cui nomina sembra esserci l'ennesima guerra intestina che poco sembra avere a che fare con il bene del paese, tra il poco chiaro fallimento del S.Raffaele, non si può affatto stare tranquilli.
Penso che la degna conclusione di quanto detto fino ad ora possa essere riassunta efficacemente dalle parole della giornalista Milena Gabanelli, ospite domenica sera a "Che tempo che fa", programma condotto da Fabio Fazio su Raitre : "Se le poltrone pubbliche sono occupate da incompetenti si sviluppano disastri e a quel punto non sarà più sufficiente tinteggiare la casa ma sarà necessario cambiare ogni singolo mattone". Chi ha orecchie per intendere, intenda....
Stefano Ciccone

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