Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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31 gennaio 2012

Il cammino dei media

La Storia sociale dei Media copre un lunghissimo percorso che parte dall’invenzione in Europa del torchio tipografico (in realtà gli autori non si limitano all’Europa, ma cercano di espandere questa invenzione cruciale nella società in uscita dal Medioevo nei paesi dell’oriente) fino ai mezzi di comunicazione contemporanei. Epoca per epoca Briggs e Burke trattano i problemi sollevati dall’avvento dei nuovi mezzi di comunicazione nel senso più ampio: non solo stampa e libri, ma anche le infrastrutture e le innovazioni tecnologiche come il telegrafo,il telefono, la radio, la televisione e finalmente internet. In modo semplice e talvolta persino troppo dettagliato sono rivelate le connessioni implicite tra questi fenomeni, non allontanandosi mai però dal contesto sociale, cioè dai mutamenti della cultura e della società.
La prima parte del libro tratta l’alba dell’era dell’informazione, andando oltre la società Europea e spiegando perché la diffusione del nuovo mezzo era rapida nel mondo occidentale e invece era ostacolata in Russia e nel mondo arabo. Gli autori pongono a se stessi e ai lettori la domanda, se l’avvento della stampa può veramente essere considerata la rivoluzione in se, oppure se chiamare questo fenomeno l’agente del mutamento è un’esagerazione. In ricerca di una risposta obiettiva Briggs e Burke consultano i rinomati storici come McLuhan, Ong, Eisentstein e altri. Più avanti questa domanda si trasforma nel dubbio che la rivoluzione tecnologica sia veramente il punto di rottura trai media “vecchi” ed i “nuovi”. Un’attenzione notevole è prestata alle tendenze di comunicazione orale e scritta nel contesto della Riforma, e di conseguenza ai diversi passi attuati in Europa ed in oriente verso l’alfabetizzazione e alle conseguenze politico-economico-sociali create da questo processo. A partire dall’800 Briggs e Burke parlano della “santa trinità” della comunicazione: informazione, educazione e intrattenimento, e se all’inizio i confini tra queste tre funzioni erano abbastanza definiti; durante il percorso ciò diventa chiaro perché negli anni duemila esse hanno perso la capacità di soddisfare il lettore autonomamente.
Gli autori offrono uno sguardo nuovo sulla storia dei media. Il trattato infatti non è una semplice raccolta precisa e accurata di dati, bensì una riflessione profonda e quasi psicologica sullo sviluppo dei media e della società trattati non come due cose autonome, ma come due fenomeni che dipendono l’uno dall’altro, controllano, alterano e si creano l’uno con l’altro. Lo sforzo di fornire sempre sia il lato positivo sia quello negativo su ogni innovazione nel campo delle comunicazioni dal punto di vista dei diversi settori della società, contribuisce all’obbiettività con la quale vengono trattati gli argomenti. Il libro risulta un ottimo approfondimento per due diverse categorie di lettori: quelli alla ricerca di dettagli (l’esempio adeguato è lo studio sulla resistenza alla censura seicentesca: gli autori individuano i diversi modi di resistenza, ognuno dei quali è scrupolosamente descritto) e quelli più affascinati dall’analisi dei fenomeni sociali. Colpisce la teoria sulla coesistenza del vecchio e del nuovo che penetra in tutto il lavoro. La tesi viene applicata a diversi campi dello sviluppo sociale: la coesistenza del linguaggio scritto e orale, l’uso del latino e delle lingue volgari, i giornali e internet ma anche dell’uso della bicicletta e delle macchine. Nonostante il titolo Storia sociale dei media, il saggio non si limita solo all’analisi della stampa, dei libri e degli altri mezzi di comunicazione, ma prende in considerazione anche lo sviluppo del sistema dei trasporti, l’istruzione, l’arte e a tanto altro – il contesto che porta la società medievale alla sfera pubblica e infine alla “società dell’apprendimento". - .
Julija Kuznecova



Asa Briggs e Peter Burke
Storia sociale dei media. Da Gutenberg a Internet

Bologna, Il Mulino, 2010
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