Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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15 gennaio 2012

Mr. Gwyn esiste davvero?

Siamo ormai entrati nel 2012 e si moltiplicano le vendite di accessori tecnologici: Ipod, Ipad e tablet.
I libri stessi da cartacei si trasformano in pagine virtuali, da sfogliare senza più sentire l'odore della carta stampata.
Esiste, però, anche un'altra realtà, un po' silenziosa, che tenta timidamente di accostarsi a questo mondo futuristico.
Nasce, infatti, una nuova professione: quella dello "scrittore di vite". L'originale mestiere si svolge in questo modo: si ingaggia uno scrittore che, ascoltando la storia della nostra vita e della nostra famiglia, prende appunti e seleziona tra le nostre foto-ricordo, quelle più adatte per essere inserite nel libro che sta prendendo forma.
Il compito di questo particolare biografo, è quello di riportare alla luce la nostra storia di famiglia, a partire da anni anche lontani, per far sì che nessun ricordo si perda nel tempo.
Non posso fare a meno di notare una velata somiglianza tra questa nascente professione e quella inventata dal protagonista dell'ultimo libro di Alessandro Baricco: Mr. Gwyn (Feltrinelli, 2011). Il romanzo racconta la vicenda di uno scrittore che ad un certo punto della sua vita, decide di interrompere una ben avviata carriera e dedicarsi ad un mestiere differente. Dopo aver vagliato una serie di ipotesi, Jasper Gwyn sente il bisogno di cambiare prospettiva e nel farlo inventa una professione del tutto nuova e che racchiude in sè qualcosa di magico.
Da scrittore, quale era, inizia a produrre non più romanzi ma ritratti. La magia sta nel fatto che questi ritratti non sono dipinti ma raccontati, portando alla luce la vera personalità dei modelli che poseranno per lui.
La genialità di Baricco si intravede nelle intenzioni di questi nuovi scrittori che, non senza compenso, si fanno "ritrattisti" delle nostre vite.
Mr. Gwyn con il suo lavoro voleva "riportare a casa le persone", riuscendo a trovare il loro vero essere con i suoi ritratti, che svelavano un'identità il più delle volte sconosciuta, anche a coloro che lo ingaggiavano.
I nostri scrittori di vite, invece, sembrano aiutarci a ritrovare pagine perdute della nostra storia personale, che senza il loro aiuto potremmo rischiare di perdere, magari perchè le conserviamo in modo sparso nella nostra memoria senza mai rilegarle per trovare un nesso o un ordine che ci spieghi da cosa deriva il nostro presente.
Questa convivenza tra attenzione per il futuro e ricerca e dedizione al passato sembra un' arma vincente per la società. Permette di creare e apprezzare la tecnologia senza mai perdere di vista le nostre origini.
Perchè indagare solo la Storia nel suo senso più vasto?
Abbiamo un patrimonio inestimabile tra i rami del nostro albero genealogico che se abbandonato a sè stesso, nessuno potrà mai restituirci.
Lo "scrittore di vite" potrebbe accingersi a diventare un mestiere nobile, riuscendo a far vivere per davvero un simil-Mr. Gwyn.
Sara Azza
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