Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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04 giugno 2012

Sul giornale non l’ho letto

Terrorismo, attentati, Al-Qaida. Queste le parole ricorrenti sui nostri giornali quando si tratta di Mondo arabo. Ma succede solo questo? I media europei trattano a sufficienza le vicende di questi paesi? Forse no. Ed è proprio questo lo scopo del libro: analizzare come i media coinvolti in quest’area abbiano trattato gli argomenti, e in particolare quanto sia profonda la loro conoscenza del contesto politico ed economico dei paesi in esame.
Ogni giorno sui nostri quotidiani leggiamo notizie di politica estera ed economia, ma quante volte questi articoli riguardano i paesi arabi? Quasi mai. Quando accade i temi ricorrenti sono appunto quelli del terrorismo, degli attentati, mai delle guerre interne ai paesi, della loro situazione politica, dell’economia.
Lo Yemen è uno Stato posto all’estremità meridionale della Penisola araba, diviso da gravissime rivolte che hanno portato a una considerevole crisi interna, indebolendo in maniera sostanziosa il sistema istituzionale. È un paese in difficoltà, le istituzioni sono deboli, è considerato lo Stato più povero del Mondo, con alti tassi di disoccupazione e forte crescita demografica; una ricerca delle Nazioni Unite da anni pone il paese in fondo a tutte le statistiche regionali per l’indice di sviluppo umano. La situazione è ancora più grave se si pensa che ben presto le risorse idriche del paese saranno del tutto esaurite.
Non è questo però quello che interessa ai media internazionali. In particolar modo in Italia l’attenzione sulla crisi yemenita e sulla debolezza delle istituzioni è assolutamente assente.
La sicurezza internazionale è argomento rilevante. Nessuno si occupa di indagare e riferire i concreti fattori di rischio che rendono così fragile il paese. Solo le principali testate arabe si occupano di fornire ai propri lettori delle informazioni sempre più dettagliate sulla situazione interna, economica e politica, di questi Stati.
La ricerca di Anna Marina Medici effettuata sui maggiori quotidiani europei, di cui due italiani, mostra quanto questa situazione sia grave; le informazioni sono limitate a quelli che sono, secondo chi scrive, gli argomenti di maggiore interesse. Forse però chi legge non può capire a fondo ciò che succede se non viene fornito un quadro completo della situazione. Questo è il più grande errore commesso dai media: i lettori/telespettatori non vengono messi nelle giuste condizioni per farsi una propria idea sulla situazione, non vengono forniti gli elementi necessari.
Eppure l’Italia dovrebbe essere molto interessata alla stabilità dello Yemen, sia per il suo passato di collaborazione, sia per motivi economici. Nel 1926 l’Italia fu il primo paese in assoluto a stabilire regolari relazioni diplomatiche con lo Yemen; da tempo cerca inoltre di contribuire alla stabilizzazione e alla democratizzazione dell’area.
L’Italia è quindi costantemente presente sul territorio ma l’opinione pubblica ha sempre sottostimato o addirittura ignorato i più importanti fattori di destabilizzazione nello Yemen e la gravità dei suoi conflitti interni.
Una sola ricorrente notizia ci arriva costantemente: lo Yemen è una pericolosa nuova “base” per il terrorismo internazionale.
Alessandra Farina


Yemen: la crisi e la sicurezza
Informazione e opinione pubblica in Europa e nel Golfo
A cura di Anna Maria Medici
Milano, Mimesis, 2011, 96 pp.


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