Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

_________________

Scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie presenti nel sito.



17 ottobre 2012

I Taviani candidati all'Oscar


Cesare deve morire di Paolo e Vittorio Taviani, sarà la pellicola italiana candidata alla corsa come Miglior film straniero degli Oscar 2013. I due fratelli, grandi registi degli anni sessanta, cercano ancora una volta di stupire con la nuova pellicola, il pubblico. Utilizzano stavolta un ingrediente speciale, provano ad amalgamare con la giusta dose, la poesia e la recitazione in un unico film, rendendo vincitore del festival Orso D’Oro, dopo 21 anni, un film italiano. Un film toccante, duro ma allo stesso tempo emotivo, rappresenta l’animo umano dietro le mura carcerarie, il quale molte volte viene dimenticato. Riprende una delle opere drammatiche di William Shakespeare del 1599, Giulio Cesare, invertendo la linguistica dell’opera nei vari dialetti del Sud Italia. Questo film ha un tocco in più di originalità, girato all’interno del carcere massima sicurezza “Rebibbia”, gli attori non sono altro che i detenuti stessi, i quali stanno scontando pene gravi ed alcuni l’ergastolo. Tutti tranne due Francesco Striano, attore del Gomorra, interpreta questa volta il ruolo di Bruto, ed infine Fabio Cavalli, tramite per la riuscita di questo progetto. La storia tratta di un tema fondamentale “La Libertà”, di non sottoporsi alla tirannia e di uccidere in nome della giustizia, interpretando nell’opera teatrale, i famosi romani, Cesare, Bruto, Cassio, Antonio. Tutto ciò si scontra con la vita dei carcerati, posti nelle loro buie celle, riscoprendosi attori, dando loro un minimo di libertà, la quale si sono privati. Si contrappongono le loro storie, sentimenti e soprattutto i fallimenti, non viene presentato come film sperimentale, ma può farsi che nei protagonisti si veda quel turbamento emotivo, in grado di esprimere loro stessi, auto-considerandosi uomini d’onore o semplicemente infami. Un film che potrebbe vincere l’Oscar come “Miglior film straniero” perché tratta dei temi della cultura internazionale, come i classici teatrali e l'arte, che a volte viene intesa, dicono i registi come: "una forma di libertà, e forse anche l'unica" .
Cristina Valente

____


Nessun commento:

Archivio blog

Copyright

Questo blog non può considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62/2001. Chi desidera riprodurre i testi qui pubblicati dovrà ricordarsi di segnalare la fonte con un link, nel pieno rispetto delle norme sul copyright.