Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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30 maggio 2013

Inviati al fronte

Avvenimenti simili, storie simili negli stessi luoghi. La Libia oramai post-rivoluzione, ancora e chissà per quanto tempo in trasformazione, dal vecchio regime, condannato da molti ma combattuto veramente solo ora, alle nuove speranze, con tutte le possibili contraddizioni e possibilità presenti in quella che è stata a tutti gli effetti una guerra civile. Questo l’estratto dell’esperienza dei due fotoreporter  Stefano Citati e  Fabio Bucciarelli impegnati nella descrizione dei mutamenti in corso di svolgimento in un mondo non così lontano dal nostro.
Citati e Bucciarelli vivono sulla loro pelle gli avvenimenti del conflitto a noi più vicino dai tempi della guerra nei Balcani degli anni ’90, rendendoci partecipi delle loro vicende, vivendo, in certi frangenti, alla giornata. Descrivono le collaborazioni e gli incontri tra colleghi di altre nazioni, gli spostamenti da e verso la linea del fronte, attraverso confini, incrociando le storie degli Shabab, i combattenti ribelli opposti alle milizie governative, vivendo il loro modo di combattere e dovendosi talvolta affidare a quella che resta ancora l’arma migliore di chi fa il loro mestiere, l’istinto affinato nel corso delle loro esperienze in giro per il mondo.
Vicende simili ma uguali, mai pienamente confrontabili. La Libia appunto, uno dei teatri mondiali in cui le conseguenze della ormai celebre primavera araba scoppiata nel 2010 in Tunisia si sono fatte sentire in modo magari non così dissimile, almeno nella forma, da altri scenari, come in Egitto o ancora oggi in Siria, ma a noi comunque legato anche e soprattutto da un punto di vista storico e geografico più o meno recente.
Nelle loro descrizioni, i due autori evidenziano anche le loro incertezze, i timori legati alle loro vicende e ancora emerge la consapevolezza che, nel mondo moderno, l’attenzione può mutare in breve tempo. Uno scenario caldo e appetibile fino a pochi giorni prima, non sembra più così interessante, fino a che non si riaccende l’interesse per un fatto eclatante, sensazionale e tragico allo stesso tempo. Ecco che allora la ricerca dello scoop dell’ultima parte del libro diventa motivo di rinnovato interesse, specie per chi si ritrova estraneo a quelle vicende; per alcuni diventa più di una semplice notizia, è un fatto di storia vissuto con consapevolezza, per altri è un traguardo, mentre per altri ancora diventa una notizia da ridistribuire, proveniente da uno scenario che stava perdendo a poco a poco visibilità.
Davide Baino
  

Fabio Bucciarelli - Stefano Citati
L’odore della guerra. Inviati al fronte
Prefazione di Mimmo Càndito
Roma, Aliberti, 2012, 165 pp.
Aliberti editore S.L. Roma


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