Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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11 giugno 2013

L'Albergo Etico di Asti

Rispondere alla domanda “cos’è Albergo Etico?”, ci obbliga ad una riconsiderazione delle nostre certezze riguardo il mondo della disabilità. 
L’associazione Albergo Etico di Asti, è attiva sotto diversi punti di vista, come per la recente partecipazione al salone internazionale del libro di Torino, le collaborazioni con altri enti come il centro di formazione professionale Colline Astigiane” di Agliano Terme, le Scuole Alberghiere di Stresa e Valsesia ed è dotata di un proprio giornale, Uovo Notiziario. L’associazione, già oggetto di una tesi di Laurea e presentata al “Convegno internazionale di sociologia delle disabilità” a Napoli, si può considerare come una via per collegare, gettare nuovi ponti tra il mondo della disabilità e la società. Tutto questo nella concreta speranza di spingerla a riconsiderare i suoi punti di vista sulle effettive possibilità di queste persone, in particolare affette dalla sindrome di Down, di puntare a una vita più autonoma. Questo percorso ha portato Albergo Etico ad essere insignito del riconoscimento “Cittadino europeo dell’anno 2012” per i suoi obiettivi etico sociali.
Autonomia della persona appunto, la capacità di rendersi autosufficienti sfruttando la possibilità di imparare attraverso lo stimolo del lavoro, che richiede particolare attenzione e responsabilità; inserito in un contesto alberghiero, attraverso un percorso di formazione paziente in grado di mettere a contatto con una realtà impegnativa, in un modo il più possibile vicino al modello casa, quello alberghiero appunto, concretizzato nel ristorante Tacabanda.
L’obiettivo di Albergo Etico viene perseguito attraverso un sistema che ruota attorno alla parola “download”. Ricalcando la terminologia informatica, questo sistema si impegna a trasferire tutta una serie di nozioni e di dati utili per il lavoro da parte di esperti ai nuovi arrivati, senza imporre un metodo formativo precostituito, gettando in questo modo le basi per quello che è considerabile, a tutti gli effetti, un successo collaterale, ma che ci può stupire solo nella misura in cui viene normalmente considerata la realtà del mondo disabile. Stiamo parlando di un insegnamento che passa dai ragazzi più esperti, ai nuovi arrivati, superando anche difficoltà linguistiche, date le esperienze ed i legami con altre realtà estere e mettendo in evidenza una capacità di adattamento davvero notevole, un livello che potremmo definire superiore, e che quindi fa ben sperare per i prossimi passi.
Gettare ponti dunque, ma non solo tra la nostra società, ormai costretta ad interessarsi maggiormente agli altri, ma anche all’interno della stessa realtà della disabilità. Tutto questo integrato in una realtà a 360 gradi, integrata da “Supermammadown”, nome esemplificativo di un servizio che rende possibile mettersi in contatto con altri genitori di figli con sindrome di Down, al fine di condividere esperienze e mostrare la possibilità di una realtà lavorativa positiva, che possa magari essere d’ispirazione per il proprio futuro.
Che cosa potrebbe impedire un futuro lavoro in ambiti simili per coloro abituati e collaudati da questa realtà che può vantare rappresentanti come  Guglielmo in Svizzera e la suora laica Cristina in Vaticano? D’altronde la consapevolezza acquisita dei propri mezzi e la possibilità di mettere in pratica le proprie esperienze non sarebbero motivo di soddisfazione per chiunque? Con le mosse giuste, le ricadute economiche e sociali sarebbero potenzialmente dirompenti e a vantaggio di tutti.
La possibilità di ampliare l’esperienza unendo le potenzialità di “Albergo Etico”, delle svizzere la “Capriola” e “Fondazione Diamante” per formare una rete sarebbe quindi un passo auspicabile che aiuterebbe davvero l’integrazione europea.
Davide Baino

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