Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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26 giugno 2013

L’euro in Lettonia

La crisi economica colpisce fortemente l’Europa, molti paesi mediterranei (Grecia, l’Italia e la Spagna) fanno fatica a tentare di trovare una soluzione che li permetta di garantire una ripresa dell'attività economica. La Lettonia e il governo di Valdis Dombrovskis sono consapevoli che alcuni paesi della zona euro non stanno attraversando un buon periodo economico, tuttavia il governo lettone crede in una futura ripresa economica della zona euro e lancia un segnale di speranza al resto dei paesi che ancora sono in dubbio dell’adozione della moneta unica. Il commissario economico Olli Rehn ha dichiarato che questo piccolo stato baltico adotterà il primo di gennaio del 2014 la moneta unica europea, ciò nonostante questa decisione dovrà essere ratificata dal Parlamento Europeo nel mese di luglio. La ripercussione dell’annuncio della nuova adesione alla zona euro della Lettonia ha avuto un riscontro positivo da parte del governo italiano. Il Presidente del Consiglio, Enrico Letta ha salutato positivamente il via libera della Commissione europea all’ingresso della Lettonia nell’euro e ha invitato a Dombrovskis in Italia, il direttore del Bruegel Guntram Wolff (responsabile del gruppo di riflessione che svolge le sue funzioni in ambito politico-economico internazionale) dichiarando positivamente la scelta della Lettonia di far parte dell’euro. La maggior parte dei politici tedeschi ha gradito la notizia dell’adesione della Lettonia alla zona euro, ricordando che i tedeschi hanno un forte interesse commerciale con gli stati baltici, ad esempio il direttore dell'Istituto economico mondiale di Amburgo Thomas Straubhaar è convinto che “l'euro rimane una moneta incredibilmente attraente soprattutto per le piccole economie”, il parlamentare europeo Burkard Balz membro del partito politico della Cdu (Christlich Demokratische Union Deutschlands) ha rilasciato dichiarazioni di ottimismo al giornale Frankfurter Allgemeine Zeitung “La Lettonia si è tirata fuori dalla crisi finanziaria con grande disciplina e attraverso la ricetta di dure e dolorose politiche di risparmio ora è matura per entrare nell'area dell'euro”.Ciò nonostante quale sono i motivi principali del rifiuto del popolo lettone nei confronti dell’adesione alla zona euro? 
Il motivo principale è la corruzione politica che attraversa la Lettonia; il popolo lettone non ha fiducia nelle scelte politiche dei propri governanti; bisogna ricordare che per la prima volta nella storia democratica lettone il parlamento (Saeima) fu sciolto nel 2011 dal presidente della repubblica e tramite un referendum elettorale dove più del 80% della popolazione approvò lo scioglimento del Saeima.
Valdis Zatlers era convinto di non voler sostenere l’immunità parlamentare del deputato Ainārs Šlesers, che fu approvata dal Saeima, proteggendo al magnate lettone accusato di corruzione. Inoltre le dichiarazione polemiche dell’ex presidente della repubblica Valdis Zatlers, è stato molto critica con i politici del Saeima e, usando un linguaggio diretto, ha accusato i deputati del Saeima di corruzione.
Un altro motivo della sfiducia dell’ingresso della Lettonia all’eurozona è la crisi economica che colpi questo piccolo stato baltico tra il 2008-2009 dove si polverizzò un quinto del suo PIL e dove si verificarono feroci manifestazioni popolari. Bruxelles fa i conti senza ascoltare troppo i cittadini che, in Lettonia, non devono essere poi particolarmente entusiasti dei successi ottenuti dal governo riguardo l’adozione dell’euro.
In aggiunta alle elezioni comunali tenutesi il 1 giugno, il popolo lettone è andato alle urne per rinnovare 119 comuni piccoli e grandi, il risultato è stato una doccia fredda per il partito dell'Unità del premier europeista Valdis Dombrovskis. In particolare a Riga, dove il Centro dell'armonia guidato dal sindaco uscente Nils Usakovs ha raccolto il 58% dei voti, pochi mesi dopo che i suoi deputati al parlamento avevano bloccato una serie di leggi amministrative necessarie all'adozione dell'euro. A essi va aggiunto il 18% ottenuto dall'Alleanza nazionale, un partito nazionalista critico nei confronti della moneta unica, mentre l'Unità di Dombrovskis si è dovuta accontentare del 14%.
D’altra parte, l'istituto di sondaggi Tns-Latvia ha rilevato comunque una crescita dei lettoni favorevoli all'euro negli ultimi mesi: tra marzo e aprile si è passati dal 29 al 36% e tutto fa sembrare che nel lungo periodo la moneta unica possa essere gradita dalla popolazione lettone.

Renzo Jsmael Levano Jeri  

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