Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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16 ottobre 2013

Arte migrante

Vite in transito
Adrian Paci
In mostra dal 5 ottobre 2013 sino al 6 gennaio 2014 al PAC di Milano le opere dell'artista-profugo albanese.

Dal 5 ottobre 2013 è in mostra, presso il PAC, la retrospettiva di Adrian Paci. Paci è un'artista albanese che sbarcò, da profugo, a Bari nel 1991 e si stabilì a Milano nel 1997.
La rassegna dei suoi lavori artistici, dal titolo Vite in transito, è un omaggio alla condizione del migrante. L'argomento, messo spesso in relazione alla clandestinità, è all'ordine del giorno come ospite di talk show televisivi, spina nel fianco di politicanti professionisti, protagonista dei media di ogni sorta. La causa scatenante del trambusto mediatico risiede nella tragica morte di centinaia di persone al largo di Lampedusa. Migranti o clandestini? Uomini.
In giorni in cui si discute di emendamento sul reato di clandestinità e si dibatte sull'accoglienza, il salotto più adeguato per una riflessione in merito, potrebbe essere la mostra di Adrian Paci. La mente creativa rende protagonista assoluto l'uomo come viaggiatore errante, il quale, in virtù della speranza e dell'immaginazione, corre a briglia sciolta verso meravigliosi orizzonti. Immaginati, certo, ma pur sempre meravigliosi.La mostra è occasione per l'artista di raccontare una storia, quella dei flussi migratori, impregnati della sua personalissima esperienza. Adrian Paci stesso ha dichiarato ad un editoriale on line: “Ho deciso di mescolare la mia esperienza con la mia arte” e ancora: “Il discorso si amplifica e si estende ad una condizione che riguarda tutti; vuol dire per ciascuno di noi appartenere ad un contesto. Con questi lavori racconto lo sforzo della quotidianità a individuare, anche altrove, questo rifugio”.
La verità. La storia è fatta di migrazioni. L'uomo è un nomade da sempre, ma bisognoso di trovare una sua dimensione, se pur piccola, ovunque si trovi. Chi sono dunque i migranti? Chi i clandestini? Lasciamo, per un giorno, le stucchevoli dissertazioni politiche e abbandoniamoci all'unica riflessione coerente e possibile: la ragione dell'arte.
Flavia Torretta
 
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