Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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08 febbraio 2014

Diario di bordo del giornalista della porta accanto

Il libro scritto da Luigi Grassia, autorevole firma de "La Stampa", non vuole essere un semplice racconto, ne tantomeno una guida al mestiere di giornalista. Ciò che invece rende, a mio avviso, il libro scorrevole, interessante e piacevole è la spontaneità con cui l’ autore illustra episodi di vita e di lavoro, come una sorta di diario di bordo ma privo di un ordine cronologico.
Fin dalle prime pagine si nota la semplicità dell’ autore, anche nei momenti in cui cita alcuni tra i suoi innumerevoli successi nell’ ambito del giornalismo, professione verso cui Luigi Grassia si è affacciato dopo aver conseguito la Laurea in Scienze politiche ed aver superato un concorso proposto dal giornale torinese.
E’ interessante vedere come la professione di giornalista si mescoli perfettamente con la vita di tutti i giorni di Grassia: nei suoi ricordi, l’autore cita numerosi viaggi, interviste ed esperienze legate ovviamente al suo ruolo in redazione, ma vissute in prima persona con considerazioni e pensieri che quasi fanno scordare al lettore che quelle stesse esperienze sono in realtà la routine lavorativa di un giornalista.
Tra i vari ricordi citati dall’autore, si nota come il tema del volo sia ricorrente in varie situazioni e resoconti: lo stesso titolo del libro è emblematico, esso è riferito ad un esperienza vissuta quando volando in mongolfiera sopra l’Australia, il velivolo colpisce più volte i grossi alberi delle radure, a causa dell’ incapacità del conducente e costringendo ad un atterraggio di emergenza rocambolesco. Oltre a tale episodio, sono riportati altri ricordi in cui il tema del volo è in prima linea, senza considerare il fatto che il giornalista nel suo ruolo di reporter deve affrontare spesso lunghi viaggi che lo obbligano all’ utilizzo dell’ aereo di linea, egli ricorda momenti in cui si è misurato con il volo: sugli aerei sopra la Germania piuttosto che in Russia o Stati Uniti, viaggi compiuti in veri e propri aerei militari, per ricordare anche un intervista in TV il cui tema era quello della conquista dello spazio durante la guerra fredda.
Il volo, sembra quasi per Luigi Grassia, una possibilità per osservare il suo mondo da un’ altra prospettiva ed è soprattutto in tali ricordi che esce fuori il lato umano e se vogliamo sentimentale dell’ autore oltre a quello strettamente professionale.
L’autore si serve di un lessico leggero e diretto per illustrare i suoi ricordi, ciò porta il lettore a tenere alta l’attenzione verso ciò che legge e rende il libro, come già detto, scorrevole e piacevole.
E’ impossibile dare un resoconto preciso, e soprattutto cronologico del libro, in quanto, come sostiene all’ interno di esso lo stesso autore, esso è come una sorta di "film", in cui le immagini balzano alla mente di Grassia, in modo spontaneo per essere riportate altrettanto spontaneamente su carta senza troppe rielaborazioni (i ricordi non sono infatti ordinati secondo un ordine cronologico).
Il lavoro di giornalista viene vissuto da Luigi Grassia come una continua scoperta, senza dimenticare la sua esperienza, egli impara e ricorda ogni viaggio, ogni intervista ed ogni persona con cui si è confrontato come una nuova esperienza di cui fare tesoro e per cui valga la pena spendere qualche parola.
Per quanto riguarda il lavoro in redazione, l’autore ricorda soprattutto i primi passi mossi all’ interno del giornale e in seguito il rapporto instauratosi con i suoi colleghi. Il lavoro di giornalista alterna momenti frenetici – le notizie corrono sul filo dei minuti – a momenti di totale vuoto. Proprio in riferimento a questi ultimi Grassia, ricorda le situazioni più memorabili e curiose del suo lavoro in redazione.
Trovo che il libro nasconda, dietro alla semplicità con cui è narrato, un’incredibile quantità di spunti e riferimenti, sia nella vita di tutti i giorni sia verso situazioni, luoghi e persone con un forte contenuto culturale.
La lettura del libro secondo me, dovrebbe essere destinata non solo a giornalisti o aspiranti giornalisti, ma anche e soprattutto a chi ama la vita in quanto scoperta continua anche nella quotidianità di ognuno di noi.
Alessandro Porcù

Luigi Grassia
In mongolfiera contro un albero.
Vita vera del giornalismo della porta accanto
Novara 2013, 189 pp.

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