Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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23 maggio 2014

Raccontare la crisi



Crisi economica, spread, mutui subprime, crisi del debito sovrano. Questi sono solo alcuni dei termini più comuni che, negli ultimi anni, sono diventati giocoforza parte della nostra vita quotidiana. In particolare da quando le pagine dei giornali, i servizi dei Tg e i siti di informazione si sono riempiti di queste parole, nel tentativo di spiegare, raccontare ed interpretare questo periodo così particolare della storia del nostro paese e non solo. E come fare, allora, a districarsi in questi discorsi a noi così poco familiari? Come possiamo interpretare tutto il materiale che ci viene messo a disposizione? Ma, ancor prima, come possiamo essere certi dell’affidabilità di tutto ciò che leggiamo e ascoltiamo?
Antonio Preziosi, direttore dal 2009 al 2014 di Radio Uno e Giornale radio Rai, parte proprio da qui, cercando di fornire i mezzi, definiti da lui “cassetta degli attrezzi”, agli stessi giornalisti per fornire un’informazione per quanto possibile obiettiva, ma soprattutto etica e rigorosa.
L’analisi si sviluppa agilmente lungo le 143 pagine del libro, arenandosi solo raramente in complicati tentativi di districarsi nei processi economici che regolano il nostro paese e, più in generale, l’Europa. Preziosi non cade nella trappola dell’autocompiacimento, evitando di trasformare la sua opera in una continua lode al lavoro svolto da Radio Uno nel “raccontare la crisi”. Evita altresì di accanirsi su ciò di quanto accaduto finora che non lo convince, limitandosi a utilizzare alcuni esempi negativi legati al mondo del giornalismo, per fornire gli strumenti di analisi citati in precedenza. Il libro, pur necessitando di una certa dimestichezza da parte del lettore negli argomenti trattati, è accessibile e facilmente digeribile anche ai meno “ferrati”. Non attacca, nondifende e non sostiene singoli argomenti, preferendo analizzarli uno ad uno e cercando di volta in volta di trovare il giusto compromesso tra “ciò che è” e “ciò che dovrebbe essere”. Si libera, ad esempio, del mito del giornalista obiettivo, conscio che, per quanto rigoroso esso sia, ogni articolo ha alle sue spalle una mente pensante, consapevole e piena di opinioni personali. Non per questo, però, il giornalista deve ritenersi esentato dal fornire ai propri lettori una versione credibile ed eticamente veritiera dei fatti, evitando di dar voce a opinioni personali o “voci” non verificate che minerebbero l’utilità della notizia.
I temi dell’analisi sono molteplici. Preziosi comincia facendo una rapida panoramica del mondo dell’informazione al giorno d’oggi, dando il giusto peso al web, di cui la stessa Radio Uno è stata pioniera, ma senza svalutare i classici mezzi di comunicazione di cui ovviamente la radio si fa capofila. Spaziando dai temi della crisi e di come andrebbe raccontata e interpretata, passando per l’importanza dell’Euro e, più in generale, della Comunità Europea, fino ad arrivare al ruolo fondamentale che la comunicazione svolge nei processi economici, Preziosi affonda con calma colpo su colpo, senza lasciarsi forzare la mano in critiche facili ma inutili e proseguendo la sua battaglia col motto “l’informazione dev’essere conoscenza”. Il tutto si risolve in un libro per certi versi illuminante, capace di raccontare e, allo stesso tempo, spiegare “come raccontare”, traducendosi indirettamente in una guida tanto per gli scrittori (i giornalisti) che per i lettori.
Preziosi, arrivato alla fine del suo ruolo di direttore nel marzo del 2014, non lascia spazio a incertezze, lasciando intendere che altrettanto dovrebbe fare ogni giornalista, ogni testata ed ogni organo di stampa.
Questo libro non si limita quindi a ragionare sulla singola professione del giornalista, ma ci rende tutti più consapevoli, e di conseguenza più partecipi, dei nostri doveri in questo periodo di difficoltà in cui ognuno di noi può veramente fare la differenza. Perché no, raccontando.

 Simone Bernardo

Antonio Preziosi
Radiocronaca di una crisi
Rai Eri, Roma, 2013, 143 pp.


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