Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

_________________

Scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie presenti nel sito.



11 giugno 2014

Interviste senza filtro


sgretolamento
[sgre-to-la-mén-to] s.m.
 1 Riduzione in frammenti di un materiale o di un oggetto SIN frantumazione, sbriciolamento
  2 fig. Demolizione di una tesi, di un argomento e sim.


Una combinazione di questi significati è ciò che Antonio Ferrari fa emergere dalle voci senza filtro che ha ascoltato nella sua carriera, raccogliendo con l’inseparabile registratore le più salienti interviste ai leader politici degli anni ’80, nel contesto dei territori dell’Est europeo e Medio Oriente. Sono gli anni della guerra fredda in cui il preludio della fine è vicino, il Muro di Berlino comincia a sgretolarsi e iniziano a intravedersi crepe e spiragli di luce prima del crollo definitivo.
Ferrari, inviato speciale del "Corriere della Sera" dal 1973, propone al lettore una carrellata di 28 interviste che hanno segnato profondamente il suo lavoro di giornalista come ricercatore di verità; un aspetto che diverse volte, lungo la narrazione, non teme di  sottolineare accennando genericamente a comportamenti non troppo felici di colleghi “schierati”.
Le voci senza filtro sono le risposte alle domande, a volte spinose, che Ferrari rivolge ai potenti di questo panorama politico, ottenute talvolta anche per eventi fortuiti, come l’incontro con Helmut Schmidt, o di ripiego, come nel caso dell’intervista al regista cecoslovacco Juro Jakubisko.
Ciò che si sgretola è la facciata di questi uomini e dalle crepe emergono spiragli di umanità celati sotto la corazza che questi protagonisti della politica internazionale si sono dovuti creare per il loro ruolo, forse per difesa, ma che Ferrari è abilissimo a descrivere cogliendo le sfumature di ogni personalità durante i suoi incontri, stupendosi per l’abitudine dell’ex primo ministro e presidente turco Turgut Özal di leggere i fumetti di Tex Willer per alleviare la tensione.
Nonostante l’importanza dei suoi interlocutori, il protagonista è lui, Ferrari, l’inviato speciale chiamato dal direttore del “Corriere” Cavallari a partire immediatamente per Sofia, perché “di lui si fida ciecamente, è sveglio e ha grinta”. Ѐ guidato dall’amore per il suo lavoro e da un’irrefrenabile curiosità che lo porta a spostarsi continuamente dai paesi dell’Est europeo a quelli del Medio Oriente, rendendo partecipi noi lettori della sua attività di corrispondente di guerra, del suo modus operandi, delle sue emozioni e di quelle dei colleghi italiani con cui ha condiviso le trasferte, l’elogio all’amico e collega turco Ugur Mumcu con cui ha sofferto le gioie dei successi e i dolori degli insuccessi, messo a tacere per sempre a causa della scomodità delle sue inchieste.
Ferrari scrive: "Il problema non è la paura. Il problema è quello di non cadere in qualche trappola. Di non avere tutti gli strumenti per prevenirla e soprattutto per evitarla." Ecco che il corrispondente di guerra convive con una quotidiana censura che non dovrebbe più esistere, o almeno così viene fatto intendere, ma che non proprio sottilmente compare interrompendo le telefonate che il giornalista fa da Gerusalemme in Italia per trasmettere ai dimafonisti il pezzo pronto per essere pubblicato; l’inviato sopravvive ai controlli cui vengono sottoposti gli articoli prima di essere trasmessi alla redazione in Italia e ascolta, seppur controvoglia, il consiglio dell’ambasciata irachena a non partire per Bagdad, dopo l’intervista con il vice presidente dell’Iraq Taha Yassin Ramadan.
Le esperienze vissute da chi è sul campo in prima linea appassionano il lettore, permettendogli di comprendere nella comodità della propria casa, ciò che sta dietro la  mera intervista e il semplice scambio di battute, spesso già concordate; lo scopo di chi domanda è quello di voler giungere al cuore della notizia, “non la spicciola verità che tutti sarebbero obbligati a credere”, con l’intento di sgretolare e far comparire quella verità recondita che sta dietro a ciò che ci vogliono far intendere. 
Giulia Mazzucchelli  


Antonio Ferrari 
Sgretolamento. Voci senza filtro
Milano, Jaka Book, 2013 

_____

Nessun commento:

Archivio blog

Copyright

Questo blog non può considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62/2001. Chi desidera riprodurre i testi qui pubblicati dovrà ricordarsi di segnalare la fonte con un link, nel pieno rispetto delle norme sul copyright.