Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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18 maggio 2016

Cattivo giornalismo

«Quel dannato servizio del TG1 aveva fatto danni irreparabili[…]. Il cattivo giornalismo sta proprio qui: nell’aver saputo condire ambiguamente e far coincidere, con cinica determinazione, il mio congedo con le accuse di aver commesso gravi reati». - Luciano Garofano

Spesso ci si dimentica del potere che hanno le parole, di quanto alcune affermazioni, specialmente quando non sono vere, possano fare male, di quanto una notizia non fondata possa provocare sofferenza e dolore. Questo è quello che emerge dall’amara testimonianza del Generale Luciano Garofano e che fa da prologo al libro del criminologo Vincenzo Maria Mastronardi. In queste pagine l’ex comandante del RIS di Parma si sofferma a spiegare lo stato d’animo e le sensazioni provate quando uscì la notizia che era stato indagato per truffa, peculato e falso ideologico, definendosi travolto da un vero e proprio "tsunami" aggravato dal fatto che il pezzo era firmato da Luca Ponzi, giornalista con il quale aveva rapporti di grande collaborazione. Un episodio di cui, suo malgrado, si è visto protagonista l’autore, diventa il tema principale di Mass media e fango. I clamorosi falsi giornalistici delle più note testate nazionali e l’occasione per denunciare le denigrazioni e le deformazioni giornalistiche.
Mastronardi pone l’accento sugli effetti e sulle conseguenze che tali affermazioni posso avere sulle persone, sui danni d’immagine creati e spesso irreversibili, puntando il dito contro chi fa del "cattivo giornalismo" finendo con lo screditare anche la "parte buona" della categoria. La vicenda cui fa riferimento l’autore è quella dell’ormai famosa Lectio Magistralis sul panico presso l’Università "La Sapienza" di Roma, lezione che avrebbe dovuto tenere il Comandante Schettino. Questa notizia, "figlia" del cosiddetto Caso Schettino che tanto spazio aveva trovato e ancora oggi trova nei giornali e in televisione, è una bufala, creata ad arte sapendo di suscitare indignazione, ma che, allo stesso tempo, è stata il mezzo per denigrare una personalità del calibro di Mastronardi che, è bene ricordarlo, è uno dei più conosciuti criminologi italiani di fama internazionale. L’autore, successivamente, illustra al lettore le varie strategie di amplificazione e deformazione della notizia, inserendo capitoli dai titoli eloquenti come "Il decalogo del giornalista perverso" o "Consigli per i giornalisti. Le dieci regole per distruggere un avversario politico o un antagonista".

Tra i casi presi in esame dal criminologo, vi è anche la famosa "vicenda Boffo", all’epoca direttore dell’Avvenire nei confronti del quale, Vittorio Feltri, editorialista ed ex direttore de Il Giornale, sembra aver applicato il primo comandamento del decalogo sopraccitato: "Non controllare mai la verità dei fatti, potrebbe nuocere al sensazionalismo" Ma non solo; come riportato nel sottotitolo, vengono anche riportati i clamorosi falsi giornalistici delle più note testate nazionali, mentre Piero Laporta, Capo di Stato Maggiore, è l’autore di un capitolo nel quale vengono esaminati esempi di manipolazione di notizie legate al mondo politico. Una parte importante del volume è dedicata alla componente psicologica del problema; Mastronardi analizza gli effetti negativi che la massa può esercitare nei confronti del singolo e viceversa, partendo dalle cosiddette "PSYOP", le operazioni piscologiche militari di manipolazione delle notizie, fino ad arrivare al "lavaggio del cervello" e allo strumento della propaganda. Gli ultimi capitoli, infine, trattano dell’etica, della deontologia e della giurisprudenza riguardante la materia giornalistica.
Nicole Bellini

Vincenzo Maria Mastronardi
Mass media e fango.
I clamorosi falsi giornalistici delle più note testate nazionali
Armando Editore, Roma, 2015, 224 pp.
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