Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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09 gennaio 2017

Cattivi al Sud?


Un’opera di ampio respiro, imponente, ma chiara e lineare quella della Cremonesini e di Cristante. Un compito importante quello che si sono presi. Si perché è importante parlare del Sud soprattutto ora che il discorso sulla questione meridionale è stato come abbandonato, ma mai risolto e si è arrivati invece al cosiddetto 'fattore M' ovvero a una normalizzazione della questione, a una presa d’atto della sua staticità.
Attraverso interviste e analisi si vuole trovare la risposta al seguente quesito: qual è l’immagine del Sud che emerge dai media?
Un’immagine negativa.
Un’indagine meticolosa che passa attraverso siti web, il TG 1 delle ore 20, il più seguito dagli italiani, e giornali di portata nazionale quali Repubblica e il Corriere della sera  dimostra che del meridione si parla poco e quando se ne parla se ne parla male.
Infatti nel periodo 1980-2010, quello preso in considerazione si è trattato soprattutto di cronaca nera (nel caso del tg1) e di criminalità, seguite da notizie inerenti meteo e Welfare State.
C’è la mafia, il degrado, l’arretratezza, la malasanità, il maltempo descritto come anomalo, l’inquinamento, la delinquenza.
C’è la violenza pura e agghiacciante, ci sono gli ecomostri che producono conseguenze disastrose come l’alluvione di Messina, c’è l’Ilva, c’è la corruzione di politica e istituzioni, c’è l’omertà e soprattutto non c’è spazio per la gente onesta.
Ma è possibile che una terra dalle mille meraviglie naturali, una terra di intellettuali della portata straordinaria quali Verga, Sciascia, Pirandello e Croce sia solo questo?
No, non è possibile e dovrebbe e potrebbe esistere una narrazione diversa, ma la classe dirigente dovrebbe fare qualcosa affinché questo avvenga.
In altri casi invece una narrazione diversa esiste, nel cinema e nelle arti.
C’è il neorealismo di Visconti, dove sebbene ci sia una presa diretta sul degrado del dopoguerra emerge l’intento di denuncia sociale, c’è il neorealismo rosa di Risi e Comencini che dà importanza al dialetto, c’è Totò, c’è Basilicata coast to coast di Rocco Pappaleo che con una strategia originale dà visibilità al territorio della Basilicata, c’è Checco Zalone che ironizza sui luoghi comuni di nord e sud.
Anche serie televisive e di successo parlano del Sud non solo in modo negativo, prima fra tutte ‘Il commissario Montalbano’ giallo tratto dalle storie di Camilleri che ci mette davanti ad un Sud problematico, ma reattivo, c’è Gomorra serie di successo internazionale in linea con l’idea negativa di Napoli, ma dove volutamente non ci sono eroi, e altre ancora.
In conclusione ritengo che i problemi al Sud ci siano e che sia giusto parlarne, magari però si potrebbe porre l’accento anche sulle tante realtà positive di lotta alla criminalità organizzata, sul patrimonio artistico e storico, si potrebbe far emergere che la brava gente c’è ed è giusto parlare anche di questo.

Elena Sacchelli

 

Valentina Cremonesini - Stefano Cristante
La parte cattiva dell’Italia. Sud, media e immaginario collettivo
 Mimesis, Milano, 2015.
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