Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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24 marzo 2017

In libreria

Mark Thompson
La fine del dibattito pubblico.
Come la retorica sta distruggendo la lingua della democrazia
Feltrinelli, Milano, 2017, 432 pp.
Descrizione
C’è una crisi di fiducia nei confronti della politica che attraversa il mondo occidentale. La rabbia e l’insoddisfazione per i partiti convenzionali e i loro leader aumentano di giorno in giorno. Il populismo e l’antipolitica trionfano sulla democrazia. Perché? Perché il nostro linguaggio è cambiato.
 Mark Thompson ha passato trent’anni alla Bbc, diventandone il direttore generale, per poi essere scelto come amministratore delegato del “New York Times”: è, dunque, uno dei più titolati osservatori a livello mondiale dei media, della politica, della società ma, pur avendo un ruolo di primissimo piano nella sfera pubblica, non aveva mai scritto un libro. Ora ha deciso che è tempo di parlare di un argomento fondamentale per la democrazia occidentale: il cambiamento che ha investito la lingua del dibattito pubblico. In un mondo dell’informazione sempre più sconvolto dalle tecnologie digitali, in cui le notizie si rincorrono incessantemente e hanno una vita sempre più breve, i commenti sono sempre più a caldo e privi di approfondimento, chiunque possieda un cellulare dice la sua sui social network su qualsiasi argomento e la politica sembra incapace di affrontare i veri problemi del mondo, come si fa ad avere un luogo in cui discutere seriamente dei temi importanti, prendere decisioni in modo ponderato e condiviso, formare un’opinione pubblica? Nato da un ciclo di lezioni tenute a Oxford sulla retorica e nutrito di fatti, esperienze e dettagli di una vita passata al vertice assoluto dell’informazione mondiale, La fine del dibattito pubblico rappresenta un contributo di riflessione fondamentale sul mondo di oggi, uno sguardo acuto sull’erosione del linguaggio della sfera pubblica da parte di chi può misurarne le conseguenze. La lingua dei mezzi d’informazione e della politica è ancora in grado di far funzionare la democrazia? L’amministratore delegato del “New York Times”, ed ex direttore generale della Bbc, ha una risposta. Un libro necessario per capire come salvare la nostra società dal populismo e dall’antipolitica.
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