Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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22 maggio 2018

Quando internet fa paura




Cercando su Google il nome di Walter Quattrociocchi, l’autore di Misinformation , una dei  primi nomi delle  ricerche correlate  è quello di Laura Boldrini, l’ex presidentessa della Camera e negli ultimi anni vittima prediletta di fake news e insulti di vario genere sui social network.

Gli autori di questo libro - Walter Quattrociocchi e Antonella Vicini - sono infatti due studiosi di bufale online e del fenomeno della disinformazione; Misinformation” tratta proprio di questi due argomenti e di quanto siano terribilmente attuali nella nostra era digitale. Ciò che differenzia questo volume, dai molti altri che hanno affrontato queste tematiche, è stata la capacità dei due autori di affrontare un’analisi completa ed esaustiva sulle dinamiche e i processi che ruotano attorno al complesso asse della disinformazione. La ricerca dei due scrittori e i dati riportati nei vari capitoli, riescono a far emergere in superficie quello che si nasconde sotto il “rischio globale” della disinformazione e a far comprendere ai lettori l’entità del fenomeno, entità che spesso viene ignorata da molti, ma importantissima per comprendere appieno questa problematica contemporanea.
Nonostante l’esile quantitativo di pagine, Misinformation non è una lettura semplice come si possa pensare, l’argomento della disinformazione potrà anche essere considerato “mainstream”, specie nel 2018 dove continua ad incrementarsi il numero delle fakenews presenti sulla rete, specie su temi importanti per l’opinione pubblica quali: vaccini, immigrazione e criminalità. Con una lettura attenta, questo libro permette di cogliere informazioni, dati e dinamiche che difficilmente potremmo carpire dai telegiornali o negli articoli dei quotidiani e che aiutano onestamente a comprendere il fenomeno.

Oramai è sempre più comune pensare che la disinformazione sia il frutto avvelenato dell’ignoranza degli utenti on e off line, purtroppo però, almeno una volta nella vita è capitato a tutti o quasi di condividere una notizia falsa, specie se si era distratti o semplicemente perché si è stati troppo superficiali, nessuno è totalmente immune al fenomeno. Sono in molti purtroppo a cadere negli inganni di fantomatiche testate online quali “Il Fatto Quotidaino” e “Il Corriere del Corsaro”, che nulla hanno a che vedere con i quotidiani reali da cui i loro nomi sono ispirati. Misinformation riesce a guidarci tra queste fitte trame popolate da bufale e fake news, aiutandoci a riconoscere i siti di cui poterci fidare e mostrandoci i processi psicologici che si attivano inconsapevolmente quando stiamo navigando in rete, specie sui social network.

Per l’utilizzo di web e social network bastano due cose essenziali: una connessione internet e un dispositivo su cui navigare, che può essere un computer o uno smartphone. Ad oggi, non ci sono patentini speciali o diplomi che ti permettano di accedere alla rete solo dopo un accurato controllo delle capacità cognitive, quindi internet è popolato da personaggi di ogni tipo, molti con buone intenzioni e altri, molti altri,  invece utilizzano questa grande opportunità nei modi peggiori. Tutti noi siamo potenziali vittime della rete.

La prima parte del volume risulta essere in una terra di mezzo senza una chiara idea sulla platea di lettori a cui si vuole rivolgere. Certi studenti universitari la troverebbero poco interessante, in quanto molti degli argomenti trattati sono riscontrabili anche nei libri di testo delle facoltà sociologiche e letterarie; termini come “citizen journalism”, “echo chamber” e analfabetismo funzionale sono già ampliamente di uso comune tra gli studenti e anche tra i lettori più esperti ed informati. D’altra parte,  per coloro che non hanno familiarità con questo genere di argomenti, la lettura risulta un po’ criptica, poco dettagliata e anche poco esaustiva; certe note di colore, che sarebbero state molto interessanti, vengono raccontate in modo sbrigativo e questo ha fatto perdere la forza dell’impatto iniziale che dovrebbero avere i primi capitoli di un volume.

Nella seconda parte del libro il racconto si fa sempre più interessante, gli autori analizzano dati statistici di ricerche nostrane ed estere che fanno comprendere le vere dinamiche della disinformazione: come avviene, come si evolve, come si radica nella mente delle persone e quanto è difficile estirparla, sempre se sia possibile. Vengono snocciolati dati quasi sconvolgenti che fanno entrare il lettore in un episodio di “Black Mirror” anche se purtroppo in questo caso non si tratta di finzione. Le informazioni vengono date con esaustività e sono accompagnate da percentuali e dati che impattano sulla lettura senza però risultare stucchevoli, anzi, arricchiscono il contenuto.

Misinformation apre un vaso di Pandora su un problema sociale di cui si era scalfita solo la superficie, affrontando argomenti come il mancato controllo delle fonti giornalistiche, la bolla protettiva dentro la quale si rifugiano gli internauti, lo sfuggire a chi ha idee diverse dalle nostre, l’estremismo delle opinioni che viene alimentato dalle dinamiche di gruppo. Tutti questi sono fattori sociali che prima difficilmente venivano esplorati ma che stanno alla base della comprensione del fenomeno della disinformazione.

Dopo la lettura di questo libro sicuramente internet farà un po’ più paura, i social network hanno perso la loro innocenza iniziale diventando mostri che rilasciano nel mondo grossi quantitativi di fake news, giornalismo approssimativo e disinformazione, il pericolo è reale; si passa dal condividere un trafiletto di qualche pagina satirica,  al calo dell’immunità di gregge, problemi fittizi che arrivano al punto di diventare concreti, senza alcun passaggio intermedio.

Fortunatamente c’è ancora speranza, non tutti condividono notizie senza pensare, non tutti vogliono corrompere la società spargendo odio e menzogne, tra gli internauti sono presenti anche i "debunker", eroi moderni senza tutina e mantello che fanno della smentita delle bufale la loro missione di vita. Non tutto è perduto quindi, ma non basta.

Libri come Misinformation sono preziosi,  andrebbero letti da tutti per raggiungere quel grado di consapevolezza necessario per poter affrontare la rete e coloro che la popolano. L’oceano di internet è sconfinato e noi siamo navigatori inesperti bisognosi di una guida che ci aiuti ad utilizzarlo. Internet è e deve essere considerato una risorsa e non un pericolo, solo usandolo nel modo giusto potremo ampliare le sconfinate possibilità che ci offre.

Camilla Agoglio 

 


Walter Quattrociocchi, Anronella Vicini
Misinformation – Guida alla società dell’informazione e della credulità
FrancoAngeli, Milano, 2016, pp. 145.


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