Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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18 dicembre 2019

Fake news: una guerra non convenzionale

Le fake news sono solo un modo diverso di nominare i processi di disinformazione e manipolazione, da sempre presenti nell’agone della politica?
Questo è il primo quesito che compare nell’agile libello di Giuseppe Riva Fake News, edito da Il Mulino. Per affrontare in maniera completa il tema, l’autore, che è professore ordinario di Psicologia della comunicazione nell’Università Cattolica di Milano, ricorre a tutti gli strumenti interpretativi delle scienze della comunicazione, compresa la “scienza delle reti” e una nuova area della psicologia (la “ciberpsicologia”) che ha per obiettivo proprio lo studio dei processi di cambiamento generati dall’interazione dell’uomo con i nuovi media comunicativi, social media in primis.
Per Riva, il tema delle fake news, divenuto molto popolare solo dopo le elezioni americane che hanno visto trionfare Trump, è fenomeno del tutto nuovo rispetto ad antichissimi esempi di disinformazione (le prime tracce risalgono addirittura a Sparta) e rispetto all’uso del termine che si è fatto in epoca moderna (verso la fine del XIX secolo) per indicare “storie inventate, di solito in ambito politico, utilizzate per danneggiare una persona o una istituzione”.
Il libro affronta quindi, in maniera asciutta ma serrata, un’analisi dei meccanismi “tecnologici e psicosociali” che hanno permesso la nascita e la diffusione delle fake news per come oggi le conosciamo, per concludere con alcuni ipotesi e proposte per difenderci dalla loro diffusione.
Naturalmente è giusto lasciare al lettore il gusto della scoperta in autonomia delle analisi e delle ricette che il Professor Riva svolge nelle sue argomentazioni, scritte peraltro in maniera approfondita ma semplice e fruibile.
Alcuni temi degni di nota, tuttavia, vanno evidenziati. Riva infatti coglie il carattere centrale, per il dibattito pubblico contemporaneo, del tema delle fake news e non riduce quindi la sua analisi a mera trattazione “scientifica” di un argomento qualunque: è una forma di “guerra non convenzionale”, dice.
Le differenze con la semplice disinformazione dell’età moderna sono i numeri impressionanti di persone coinvolgibili attraverso i sociali media e la velocità di trasmissione. La fake news inoltre sfugge alla classica dinamica verticale presente tra chi emette il messaggio e chi lo riceve: ogni persona può appropriarsi volontariamente o involontariamente di una fake news e condividerla nella propria rete di relazioni social, diventando protagonista della sua diffusione.
Un libro davvero prezioso che affronta i temi più caldi della comunicazione, del delicato equilibrio che compone lo spazio dell’opinione pubblica e, in ultima istanza quindi, delle democrazie liberali per come le abbiamo conosciute sinora.
Sono presenti i temi “caldi” del dibattito, da Cambridge Analytica a Facebook, da Uber ai social influencer, dai Big data ad Airbnb, da Putin a Trump.
Insomma, un libro davvero utile per districarsi in uno dei nodi centrali della contemporaneità. Quali le soluzioni possibili? Riva ne propone alcune. Quanto credibili ed efficaci, lo scoprirà il lettore.
Massimiliano Morettini

Giuseppe Riva 
Fake News. Vivere e sopravvivere in un mondo di post-verità
Il Mulino, Bologna, 2018.

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