Milano, Baldini Castoldi Dalai editore, 2008, 224 p.
scheda dell'editore
L’esperienza di successo di Ghanacoop e la grande attenzione che ha ricevuto a livello nazionale e internazionale nascono in Italia da un percorso di lavoro innovativo per quanto minoritario. Questo progetto è stato promosso dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) coinvolgendo molte comunità di immigrati, accanto al mondo economico, istituzioni locali e nazionali, ONG e centri di ricerca, nell’ottica di un circuito aperto che riceve, comunica, scambia risorse e genera opportunità. Questi attori si impegnano, da alcuni anni, nella costruzione di uno spazio relazionale che includa i nuovi cittadini e nel quale il sistema delle opportunità garantisca la necessaria mobilità sociale. Oggi, Ghanacoop ha saputo coniugare economia e integrazione, grazie a un’iniziativa imprenditoriale autonoma e a un modo nuovo di intendere e caratterizzare le relazioni internazionali. Purtroppo, in Italia e in molti Paesi europei, poca attenzione è dedicata a quella risorsa straordinaria che sono i nostri migranti, potenziali facilitatori di importanti processi di internazionalizzazione per le nostre imprese e per il nostro modo di generare ricchezza. Questo volume intende raccogliere i contributi di quanti, negli ultimi anni, si sono interrogati su queste tematiche, elaborando riflessioni e prassi originali, capaci di aprire prospettive inedite nell’incompiuta e frammentata storia dell’immigrazione nel nostro Paese.
L’esperienza di successo di Ghanacoop e la grande attenzione che ha ricevuto a livello nazionale e internazionale nascono in Italia da un percorso di lavoro innovativo per quanto minoritario. Questo progetto è stato promosso dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) coinvolgendo molte comunità di immigrati, accanto al mondo economico, istituzioni locali e nazionali, ONG e centri di ricerca, nell’ottica di un circuito aperto che riceve, comunica, scambia risorse e genera opportunità. Questi attori si impegnano, da alcuni anni, nella costruzione di uno spazio relazionale che includa i nuovi cittadini e nel quale il sistema delle opportunità garantisca la necessaria mobilità sociale. Oggi, Ghanacoop ha saputo coniugare economia e integrazione, grazie a un’iniziativa imprenditoriale autonoma e a un modo nuovo di intendere e caratterizzare le relazioni internazionali. Purtroppo, in Italia e in molti Paesi europei, poca attenzione è dedicata a quella risorsa straordinaria che sono i nostri migranti, potenziali facilitatori di importanti processi di internazionalizzazione per le nostre imprese e per il nostro modo di generare ricchezza. Questo volume intende raccogliere i contributi di quanti, negli ultimi anni, si sono interrogati su queste tematiche, elaborando riflessioni e prassi originali, capaci di aprire prospettive inedite nell’incompiuta e frammentata storia dell’immigrazione nel nostro Paese.
Gli autori
Enrico Bellavia, 42 anni, giornalista, vive a Palermo. Cronista di nera e giudiziaria per «la Repubblica», autore di libri sul fenomeno mafioso, sui temi della criminalità e sugli intrecci tra potere e organizzazioni malavitose. Ha pubblicato per Baldini Castoldi Dalai editore insieme con Silvana Mazzocchi Iddu. La cattura di Bernardo Provenzano.
Thomas McCarthy, 42 anni, ghanese, da diciannove anni in Italia, è presidente di Ghanacoop da quando è nata, nel 2005.
Enrico Messora, 42 anni, presidente di Arcadia e amministratore delegato del gruppo cooperativo Oltrelab, dal 2001 progetta e gestisce azioni di imprenditorialità sociale in Italia, nei Balcani e in Africa.
Stephen Ogongo, 34 anni, keniota, è in Italia dal 1995. Laureato in Scienza delle comunicazioni all’Università Gregoriana di Roma, ha collaborato con Radio Vaticana e infine approda ad «Africa News», del quale è direttore editoriale. Nel 2007 è tra i vincitori del «Black Community Leadership Awards» di Brescia.
Giulia Caiani, 27 anni, è responsabile della progettazione per il gruppo cooperativo Oltrelab e dottoranda in Politica economica presso l’Università Cattolica di Piacenza. Ha curato il coordinamento redazionale del libro.
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