Aprire un quotidiano, tuffarsi nella lettura: gesti semplici che compiamo ogni giorno senza pensarci. Eppure il formato tipico di un quotidiano cartaceo, può essere una insormontabile barriera per molte persone (soprattutto anziani e disabili) che per mancanza di forza o difficoltà di movimento non riescono a sorreggerlo e sfogliarlo.
Prendendo spunto dalla nuova veste e dal nuovo formato del "Secolo XIX", si è avuto modo di accennare anche a queste problematiche con il Direttore Umberto La Rocca, durante l’incontro “Il giornale utile” tenutosi all’Università degli Studi di Genova il 10-3-2010.
Formati “diversamente” leggibili: dalla carta al web
Dice La Rocca che quando ha pensato ad un formato diverso per il Decimonono, la sua preferenza sarebbe andata addirittura al piccolo e maneggevole “Berlinese” classico; ma già la nuova misura un po’ accorciata delle pagine del Decimonono ha avuto riscontro positivo, è risultata gradita al Pubblico, ottenendo anche un risparmio notevole sui costi.
Racconta qualche aneddoto sull’imprevedibilità del feedback: alcuni taxisti hanno apprezzato di poterlo finalmente leggere appoggiato sul volante (guidando? Si spera di no), altri lettori hanno riferito che così sembra più largo e sembra pesare di più (esatta considerazione dato che ha più pagine di prima).
E’ indiscutibile comunque che la qualità della nuova veste vada a beneficio di molti lettori, anche disabili; essa deriva da un mix di elementi: formato di misura contenuta quindi maneggevolezza, stampa più nitida di testo e foto quindi miglior leggibilità (specie per chi ha problemi di vista), impaginazione più ordinata offrendo al lettore un miglior orientamento nella pagina e facilità di approccio ai contenuti.
Siamo in un’epoca di transizione, ha detto il Direttore, e in futuro assisteremo alla graduale scomparsa del quotidiano stampato su carta così come lo conosciamo oggi, a favore di altri media, in primis il web.
La versione cartacea avrà quindi sempre meno importanza e sarà cruciale la versione elettronica che, già adesso, è quella più apprezzata dai disabili stessi specie i giovani, perché fruibile in piena autonomia tramite un computer e le personali tecnologie informatiche di aiuto; il Direttore ha annunciato che sta valutando di “creare condizioni economiche di favore per determinate categorie di lettori, sulle versioni Internet del quotidiano”.
Ma, attenzione, persino nelle pubblicazioni online la barriera è in agguato se il sito web non risponde ai requisiti di accessibilità stabiliti in Italia da apposita Legge (Legge 4/2004).
Alcune esperienze per facilitare la lettura a persone disabili:
-“La Stampa” online compatibile con gli strumenti di web browsing utilizzati da persone con disabilità visiva, in accordo con l'Istituto per i ciechi di Bologna.
-Edizioni in braille: "Braille News", settimanale d'informazione allegato a “Il Tempo” e il trimestrale “Sesto senso” della Regione Toscana.
Non sempre i benefici arrivano da interventi realizzati ad hoc per le persone con disabilità: Youtube inserirà in modo automatico sottotitoli in più lingue diverse, con una soluzione nata per l’intercultura che si rivela utilissima per i navigatori sordi.
Infine, un accenno all'accesso dei disabili alla professione giornalistica. Lo scenario dell’occupazione, in ogni settore è difficile e di conseguenza ancor più lo è per i disabili. La Legge 68 del 1999 in Italia promuove l'inserimento e l’integrazione lavorativa tramite servizi di sostegno e di collocamento mirato”. Ad esempio le aziende che superano i 50 dipendenti devono avere almeno il 7% di personale disabile.
Nel settore dell’informazione la presenza attiva dei disabili non appare significativa; si segnala lo spazio disabilità sul “Redattore sociale” e la penna di Claudio Imprudente su "Superabile", portale Inail di informazione e consulenza per la disabilità.
Anche se “i tempi non sono favorevoli” l’invito di La Rocca è quello di guardare con maggior attenzione alle pratiche, alle forme e agli strumenti della comunicazione, perché “i risultati si ottengono, quando si punta in alto, si ha fiducia in sé” e questo, forse, è un po’ il noto punto debole di tutti noi liguri.
Silvia Dini
Università degli Studi di Genova
Corso di Laurea magistrale interfacoltà in Informazione ed Editoria
Corso di Laurea magistrale interfacoltà in Informazione ed Editoria
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