Oriana Fallaci intervista sé
stessa - L’Apocalisse
è un libro già edito per i lettori del "Corriere della sera", ma con un titolo
diverso Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci. Rispetto all’edizione
precedente troviamo varie aggiunte, come l’incontro fortuito con Bin Laden e un
Post-Scriptum: L’Apocalisse. Sul cambiamento del titolo la Fallaci disse: " Ho modificato anzi abbreviato il titolo per motivi grafici e per
alleviare il fastidio che provavo a vedere il mio nome ripetuto".
L’opera può essere inserita in una “trilogia”
che inizia con La rabbia e l’orgoglio e prosegue con La forza della Ragione,
in cui vengono riaffrontati, con forza e coinvolgente intensità, le idee già
sviluppate in precedenza, inserendo nuove esperienze, aneddoti. Un auto
intervista che collega la sua malattia,
l’Alieno, al cancro del nazi-islamismo che distrugge, divorando senza sosta
l’Occidente, “un cancro ben più tragico, ben più irrimediabile del mio.[…] Il cancro del nuovo nazifascismo, del nuovo
bolscevismo, del collaborazionismo nutrito dal falso pacifismo, dal falso
buonismo, dall’ignoranza, dall’indifferenza, dall’inerzia di chi non ragiona o
ha paura”. Ecco perché inizia il suo libro con una lunga lista aggiornata di vittime
del terrorismo islamico, dedica proprio a loro quest’opera, non ha paura di
affermare le sue idee, di parlare di un Eurabia e di terrorismo islamico. Sono
troppi quelli che tacciono e la Fallaci con rabbia e forza si scaglia contro la
politica, Destra o Sinistra che sia, “sono due volti della stessa medaglia”, che non si oppone, leghisti a parte, alla
costante invasione e imposizione dell’Islam.
La
Fallaci spara un lungo J’accuse
contro l’egemonia culturale della Sinistra, capace di sostenere un falso
pacifismo filo islamico e antiamericano, contro la presunzione di Berlusconi,
contro Prodi nominandolo Mortadella, contro D’Alema, Fassino. Le sue parole
colpiscono anche la politica americana, da Clinton e la moglie Hillary, a Kerry
e Bush, individuando in alcuni di loro anche qualcosa di positivo. Il J’accuse coinvolge anche Kofi Annan e l’ONU,
definendo quest’ultimo come “la summa di tutte le ipocrisie, il concetto di
tutte le falsità”.
“Ovunque vi sia antiamericanismo v’è
antioccidentalismo. Ovunque vi sia antioccidentalismo, v’è filo islamismo. E
ovunque vi sia filo islamismo v’è antisemitismo”, venne processata in Francia
con le accuse di razzismo religioso, d’istigazione all’odio, di xenofobia. In
realtà la Fallaci non è nulla di tutto questo, difende con rabbia quella
libertà che gli italiani si sono
conquistati con il sangue e la lotta, è contraria ad una democrazia che non può essere imposta ai
popoli che non la vogliono e che non sanno cosa sia, proprio a causa del loro
credo. Ha vissuto e contribuito alla Resistenza italiana ed è proprio qui che
bisogna ricercare il motivo del suo fervore e ciò che la spinge a sostenere che
al “terrorismo che ci sgozza, ci taglia la testa, ci fa saltare in aria” non si
può rispondere con “i baci, abbracci, il perdono, i volemose-bene di Papa
Wojtyla. È proibito anche difendersi da chi ammazza, ora?!?”.
Il Post-Scriptum,
L’Apocalisse, si rifà all’Apocalisse dell’evangelista Giovanni, utilizzata
dalla Fallaci per affermare fatti precisi, senza fronzoli, che definiscono l’Islam
l’incarnazione del mostro a Sette Teste, il mostro che i cristiani dovranno
sconfiggere. L’Apocalisse è abbastanza chiara, parla dello scontro tra due
civiltà e per la Fallaci è già in atto. Lo scenario delineato dall’autrice è
formato da un Occidente decadente, indifeso e inerme, e soprattutto da un’Italia
sottomessa all’Eurabia.
Oriana
Fallaci intervista sé stessa - L’Apocalisse è un libro denso di rabbia, di
orgoglio partigiano, di forti e chiare idee gettate in faccia al lettore senza
peli sulla lingua, anche se pubblicato nel 2004 risulta essere attualissimo
anzi quasi profetico nell’ipotizzare anni prima una Repubblica dell’Islam.
Maria Teresa Nigro
Oriana
Fallaci
Oriana Fallaci intervista sé stessa - L’Apocalisse.
Rizzoli, Milano, 2004 (Collana Rizzoli
International).
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