29 aprile 2016

1986: L'Italia entra in Internet

"Fra non molto tempo saremo invasi da una massa enorme di messaggi. Già oggi non li si chiama più ‘informazione’. Più semplicemente, si dice ‘comunicazione’. Sarà dunque un’immersione totale, nella comunicazione. Via etere, via satellite artificiale, via filo del telefono: voce, suono, immagine, interi testi di parole. In casa: cassette, video-disco, apparecchi di ogni genere per registrare, filmare, riprodurre, televisori per comunicare direttamente con centri di informazione, banche di dati, colossali archivi per farsi un giornale secondo le proprie esigenze di tempo ed argomento, e per interagire. Interagire vorrà dire anche scegliere, prenotare, ordinare. Ma anche essere controllati. Chi è in contatto con cosa? Di che cosa saremo effettivamente ‘domanda’, committenti, consumatori?"
Enrica Basevi




*E. Basevi, "Gutenberg e il calcolatore. Quale futuro per i giornali?", De Donato, Bari 1982, p. 5. 

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