12 dicembre 2016

Fino a che punto conta la nazionalità?


Il recente terremoto che ha colpito il cuore dell'Italia è stato l'ennesimo duro colpo che la popolazione si è ritrovata ad affrontare con le proprie forze. Da mesi ormai intere famiglie sono senza abitazione e vivono come possono nella speranza di poter ricostruire un futuro. La stessa speranza che è insita anche nei numerosissimi migranti che, costretti a scappare da una situazione invivibile, hanno visto nell'Italia una possibilità di ricominciare. Ma è davvero così?
Il problema più evidente pare infatti riuscire, dopo i recenti avvenimenti, a far fronte alle spese non solo a sostegno di queste popolazioni che chiedono asilo, ma anche per la ricostruzione di chi in questo paese ci ha sempre abitato.
C'è dunque una priorità nei confronti dell'uno o dell'altro? È sicuramente una questione tanto delicata quanto spinosa poiché, quando la gravità prende il sopravvento, l'umanità passa in secondo piano ed emerge forse più la nazionalità che la solidarietà nei confronti di chi, per motivi differenti, è in una condizione non poi così diversa.
Maria Eugenia Sabbadini
___

Nessun commento:

Posta un commento