Ulrich Beck
La metamorfosi del mondo
Laterza, Roma-Bari, 2017, pp. 248.
Descrizione
«Non
capisco più il mondo»: è l’affermazione su cui si troverebbe d’accordo
la maggioranza delle persone di ogni parte del globo. E con ragione. Il
nostro mondo è attraversato da un vero e proprio processo di
metamorfosi: non è cambiamento sociale, non è trasformazione, non è
evoluzione, non è rivoluzione, non è crisi. La metamorfosi è una
modalità di cambiamento della natura dell’esistenza umana. Chiama in
causa il nostro modo di essere nel mondo. È
innegabile che viviamo in un mondo sempre più difficile da
decodificare. Non sta semplicemente cambiando: è in metamorfosi. Ciò che
prima veniva escluso a priori, perché totalmente inconcepibile, accade.
Sono eventi globali che passano generalmente inosservati e si
affermano, al di là della sfera della politica e della democrazia, come
effetti secondari di una radicale modernizzazione tecnica ed economica.
Basta pensare alla serie di avvenimenti accaduti negli ultimi decenni:
la caduta del Muro di Berlino, gli attentati dell’11 settembre, il
catastrofico mutamento climatico in tutto il mondo, il disastro del
reattore di Fukushima, fino alle crisi della finanza e dell’euro e alle
minacce alla libertà create, come ci ha rivelato Edward Snowden, dalla
sorveglianza totalitaria nell’era della comunicazione digitale. Ulrich
Beck, in questo libro, ci parla dello stato di choc in cui viviamo.
Perché la metamorfosi del mondo produce un’esplosione che manda all’aria
le certezze su cui si fonda la società contemporanea, quelle che finora
sono state le costanti antropologiche della nostra vita e della nostra
concezione del vivere comune.
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