La guerra oltre la notizia.
Note sul giornalismo di guerra di Ilaria Menale è un libro edito dalla
casa editrice Mattioli 1885, con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del
Lazio, presente nelle librerie dal novembre dello scorso anno. Dopo
un’introduzione sulla storia del giornalismo di guerra e sulla figura
dell’inviato, l’autrice conduce il lettore in un viaggio attraverso le
esperienze professionali e di vita di due importanti ex reporter, ovvero Franco
di Mare e Toni Capuozzo.
Con grande sensibilità, il
lavoro cerca di raccontare la realtà che si cela dietro alle cronache di guerra
e al racconto dei fatti di cui il giornalista e inviato è testimone, entrando
nel vivo delle differenze tra il lavoro del professionista e l’esperienza di
vita dell’uomo: emozioni, dolore, paure, ricordi e non solo notizie,
avvenimenti storici, fatti politici. In molti casi i reporter stessi sentono la
necessità di raccontarsi e di raccontare ciò che hanno vissuto affiancando alla
carriera del giornalista quella dello scrittore.
Franco di Mare, nella
prefazione di “La guerra oltre la notizia”, scrive:
“È capitato a
chiunque, almeno una volta nella vita, di sentirsi impotente davanti alle
raccapriccianti vicissitudini che la realtà spesso propone. […] Quel senso di
impotenza è quello che vive chi, tra le zone di guerra, si è recato per
svolgere la propria professione e si è ritrovato a essere un uomo debole,
inadeguato, incapace a risolvere i devastanti problemi umanitari che scaturiscono
dallo scoppio di bombe e sotto alle armi dei cecchini che, come bruti privi di
sentimenti e pietà, sparano alla vista di uomini, donne, anziani e bambini”.
Il testo suggerisce
interrogativi interessanti. Sorge spontaneo chiedersi, durante la lettura,
perché un giornalista decida di fare un lavoro rischioso come quello
dell’inviato, quale sia la differenza di informazione tra giornalismo e libro e
quali siano le ragioni profonde che spingono un professionista a scrivere un
libro dopo essere stato nelle “zone calde”. Per questi quesiti, che tracciano
il percorso dello studio, l’autrice cerca di proporre risposte attraverso
l’indagine delle esperienze di vita dei reporter citati e coinvolti nel lavoro.
Nella prima parte, Ilaria
Menale introduce quella che può essere definita la missione dell’inviato
speciale, attraverso la storia del giornalismo di guerra, le caratteristiche di
questa figura, i fatti vissuti sul fronte narrati tramite la forma
dell’articolo giornalistico, la differenza ipotetica e professionale tra il
giornalista uomo e la giornalista donna, il racconto di guerra attraverso il
libro. Vengono presentate inoltre biografie, realizzate da Angela Bottigliero,
di alcuni storici inviati al fronte anche celebri scrittori: William Howard
Russell, Luigi Barzini, Ernest Hemingway, Indro Montanelli, Ryszard
Kapuscinski, Tiziano Terzani.
Nella seconda parte, La
guerra oltre la notizia esamina due importanti libri, “Il cecchino e la
bambina”di Di Mare e “Adios” di Capuozzo, e lo fa attraverso
interviste agli autori, dichiarazioni, ricordi, storie tratte dai loro testi ma
anche tramite il loro percorso professionale e umano. Di Mare, giornalista Rai
e conduttore di Uno Mattina, è stato inviato di guerra e ha seguito conflitti
come quelli in Bosnia, Kosovo, Somalia ed Eritrea. Capuozzo, giornalista
Mediaset e conduttore di Terra, ha seguito le vicende belliche e la guerriglia
dell’America Latina dove era inviato per Lotta Continua.
Il libro si arricchisce di
fotografie in bianco e nero che raccontano luoghi, persone, esperienze e
culture. Complete le note finali che comprendono riferimenti bibliografici,
annotazioni e datazioni.
Ilenia Menale, nata a Napoli
ma residente da alcuni anni a Roma, è una giornalista freelance con una Laurea
in Economia e Management ed una in Comunicazione d’Impresa. “La guerra oltre
la notizia“ è il suo libro d’esordio. Lavora inoltre come ufficio stampa
nei settori cultura e politica ed è docente di giornalismo presso alcuni licei
del Lazio e della Campania.
Alice dell’Omo
Ilaria Menale
La guerra oltre la notizia. Note sul
giornalismo di guerra
Mattioli 1885, Fidenza, 2016, pp. 101.
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