Renato Butera e Paola Springhetti (a cura di),
È la verità che fa liberi.
Dalle fake news al giornalismo di pace per una informazione responsabile,
LAS edizioni, Roma, 2018, pp. 324.
Descrizione
Mai
come prima il messaggio del Papa per Giornata Mondiale della
Comunicazione sociale appare così urgente e aderente alla situazione
che sta vivendo la comunità umana. L’avvento di Internet e dei media
sociali ha “cambiato” il modo di fare informazione e di usare i big-data
per il controllo degli utenti della rete. Per di più, la sovrabbondanza
delle informazioni ha reso più difficile identificare la qualità delle
notizie e spinto verso un confronto in cui sospetto e acredine stimolano
il meccanismo del fascino e della accettazione o al contrario del
rigetto apriori. Tempestività e istantaneità della pubblicazione hanno
inficiato il dovere della verifica soprattutto per chi pubblica, ma
anche per chi legge. Il fruitore stesso, lettore o spettatore che sia,
si trova a volte di fronte alla sospensione del giudizio sulle
informazioni ricevute rischiando di cadere nel paradosso della
credibilità: le notizie cioè sono valutate incredibili, ma probabili o
possibili. In questo clima prolificano le notizie false o menzognere il
cui obiettivo è quello di creare distorsione della verità e conseguente
disinformazione, e reconditamente di montare il sospetto, il
complotto, la violenza verbale e il conflitto. Perciò l’appello alla
“responsabilità personale di ciascuno nella comunicazione della verità”
appare più che mai opportuno. Solo la veridicità delle notizie può
contribuire a un giornalismo di pace, non “buonista”, ma a servizio
dell’interesse di tutti poiché genera fiducia e apre “vie di comunione e
di pace”. Accogliendo la sfida proposta dal messaggio del Papa, la
Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’UPS ancora una volta
propone il contributo di docenti e specialisti dell’ambito su un tema
di tale attualità convinti che informare, come afferma Papa Francesco, è
“avere a che fare con la vita delle persone”.
____
Nessun commento:
Posta un commento