Marco Pacini,
Epocalisse. Appunti di un cronista pessimista
Mimesis, Milano, 2018, pp. 120.
Descrizione
“Sono
un vecchio giornalista di carta che vede cadere a pezzi, giorno dopo
giorno, calcinaccio dopo calcinaccio, il suo mondo. Tutto qui.” Marco
Pacini intreccia in queste pagine la sua esperienza personale e il suo
lavoro di cronista per analizzare le vicende di maggior attualità –
dallo sfascio post-elettorale alle tanto discusse fake news –,
utilizzando una sana dose di “pessimismo attivo”. Senza scadere in
logiche disfattiste, Pacini sottolinea la necessità di opporre a un
ottimismo acritico l’arma del buon senso. Basta osservare, guardarsi
intorno, per scoprire che, oltre il diktat del tecno-ottimismo, non
esiste soltanto il deserto della diffidenza e del pregiudizio. Come
sostiene l’autore, il pessimismo “è reazionario solo nel senso che prova
a reagire alla progressiva scomparsa del pensiero critico”. Un libro
che invita a guardare la realtà con lo sguardo del pessimista che si
augura di avere torto e porta avanti la sua battaglia intellettuale
proprio sperando che sia così.
Marco Pacini,
caporedattore del settimanale “L’Espresso”, ha lavorato per venticinque
anni nei quotidiani, dapprima come cronista politico e autore di
inchieste, poi come caporedattore centrale del “Piccolo” di Trieste.
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