Emile Zola, 1888
“Per prima cosa ci vogliono delle basi di esattezza, metodo, concretezza, senso della realtà."(Italo Calvino)
31 ottobre 2021
La valanga dell'informazione
Emile Zola, 1888
30 ottobre 2021
In libreria
Il giornalismo fatto in pezzi
Marsilio, Venezia, 2021, pp. 832.
Descrizione
29 ottobre 2021
Tempi pandemici
25 ottobre 2021
Ansia da informazione
mmilan
24 ottobre 2021
In libreria
Dossier Afghanistan
Newton Compton, Roma, 2021, pp. 352.
Descrizione
Un racconto esatto e serrato su come tre presidenti degli Stati Uniti e i loro capi militari abbiano ingannato il mondo per venti lunghi anni per giustificare un conflitto infinito costato oltre 2300 miliardi di dollari e 241.000 morti. Proprio come I Pentagon Papers hanno cambiato la comprensione del pubblico del Vietnam, gli Afghanistan Papers riportati nel libro contengono rivelazioni sorprendenti di persone che hanno avuto un ruolo diretto nella guerra, dai leader della Casa Bianca e del Pentagono ai soldati e agli operatori umanitari in prima linea. Con un linguaggio schietto, gli intervistati ammettono che le strategie del governo sono state un disastro, che il progetto di ricostruzione della nazione è stato un colossale fallimento e che la corruzione ha preso il sopravvento sul governo afghano. Il resoconto si basa su interviste con più di 1000 persone che sapevano che il governo degli Stati Uniti stava presentando una versione distorta, e talvolta interamente inventata dei fatti. Craig Whitlock, reporter del «Washington Post» e tre volte finalista al Premio Pulitzer, mostra che il presidente Bush non conosceva il nome del suo comandante in Afghanistan e non aveva alcun interesse a incontrarlo. Il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld ha ammesso di non avere «nessuna idea su chi fossero i cattivi». Il suo successore, Robert Gates, ha dichiarato, ancora più esplicitamente: «Non sapevamo nulla di al-Qaeda».
23 ottobre 2021
Altri orizzonti
12 ottobre 2021
"La scomparsa della conversazione"
"La quasi totale scomparsa della conversazione (probabilmente il solo divertimento dei nostri antenati) ha fatto sì che lo scambio di idee sia diventato un genere particolare di spettacolo. Tre o quattro persone che sono ritenute qualificate, abilitate a esprimere idee, si radunano intorno a una tavola rotonda, e il pubblico, stupito e annoiato assiste al loro colloquio. Talvolta i conversatori appaiono sul video, talaltra sono presenti in carne ed ossa in una sala, di fronte a un certo numero di invitati. I conversatori esprimono le loro idee, le loro opinioni. C’è qui qualcosa di anacronistico perché anche le opinioni – materia prima di ogni conversazione non meramente utilitaria – hanno da tempo seguito la stessa sorte dell’arte del conversare: sono scomparse. Naturalmente non si dà scomparsa senza sostituzione dell’ente o dell’oggetto sparito; e in questo caso le opinioni, che sono giudizi di valore, indipendenti dalle fluttuazioni provvisorie del gusto e del costume, sono costituite da fiato di voce, da chiacchiere prive di consistenza ma dotate di una provvisoria efficacia. Coloro che reggono la vita pubblica (politici amministratori, uomini d’affari) non potrebbero impunemente mostrarsi a vuoto di idee generali, di opinioni; e quanto più il vuoto è reale tanto più essi sono tenuti a coprirlo col vento della loro verbosità. Non altrimenti potrebbero andare le cose, perché il linguaggio – veicolo di ogni opinione – è anch’esso in crisi. Una importante scuola filosofica si è sforzata di dimostrare che il linguaggio non afferra enti reali ma fantasmi. L’uomo, sostanzialmente, non sa nulla di sé, ma per vivere deve darsi significati del tutto provvisori. Il filosofo è consapevole della sua ignoranza, ma è necessario impedire che l’uomo della strada si renda conto dell’ignoranza dei clercs e dei filosofi.
06 ottobre 2021
In libreria
Acido. Cronache italiane anche brutali
Feltrinelli, Milano, 2021, pp. 304.
Descrizione
"Nessuna nostalgia per come eravamo. Nessuna prevenzione su come saremo. Soltanto la speranza che, nel salto di specie, la debolezza dei vecchi giornali non si traduca in debolezza dei giornalisti e quindi del giornalismo."
Un mosaico di grandi cronache, affrontate col rigore del mestiere e animate da una passione umana e civile.
05 ottobre 2021
Il nuovo
"La fisica è soprattutto questo: identificare fenomeni nuovi. Ma per cogliere al volo il”nuovo” devi avere coscienza di tutto ciò che conosci e di ciò che ti aspetti."
Giorgio Parisi - Premio Nobel per la fisica 2021
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