Sbatti Bellocchio in sesta pagina.
Il cinema nei
giornali della sinistra extraparlamentare 1968-1976
a cura di Steve Della Casa e Paolo Manera
Roma, Donzelli, 2012 pp. 228.
a cura di Steve Della Casa e Paolo Manera
Roma, Donzelli, 2012 pp. 228.
Descrizione
Per la generazione del ’68 il cinema è stato
uno straordinario strumento di socializzazione. Ecco perché è molto presente sui
giornali che la sinistra extraparlamentare ha prodotto fino al 1976, anno in cui
la spinta del ’68 finisce, la partecipazione di massa scompare e tutto cambia.
Sono i giornali (da «Lotta continua» a «Vedo rosso», da «Servire il popolo» alla
«Vecchia talpa», dal «Quotidiano dei lavoratori» al «manifesto») che hanno
formato una nuova generazione di giornalisti e un modo nuovo di intendere il
giornalismo. In quelle testate il cinema fa spesso capolino, con stroncature
spettacolari oppure con titoli a effetto. Gli articoli non sono mai firmati, ma
la memoria orale indica nomi di un certo peso: Umberto Eco, Adriano Sofri, Pio
Baldelli, Peppino Ortoleva, Vincenzo Vita, Valentino Parlato; Taviani,
Bellocchio, Petri, Montaldo, Kubrick, gli autori più recensiti. Si tratta di
articoli taglienti, vigorosi, a volte paradossali, forse incomprensibili se non
collocati nella durezza del dibattito di quegli anni. Sono segnali di una
passione, quella per il cinema, che non ha mai più avuto la stessa importanza
nel dibattito culturale. Un gioco della memoria, sospeso tra autoironia e
nostalgia. Un libro che racconta un pezzo di storia del nostro paese, uno
straordinario «come eravamo», che con un tono semiserio scopre contraddizioni e
verità di un mondo che non c’è più, ma che per molti versi è lo specchio del
nostro presente. Qualcuno ha parlato di anni di piombo, altri li hanno definiti
formidabili. Sicuramente sono stati anni di celluloide.
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