Alejandro Zambra
I miei documenti
Sellerio, Palermo, 2015, 120 pp.
disponibile anche in formato e-book
Descrizione
Una delle nuove grandi voci della
letteratura latinoamericana. Il primo sudamericano a essere pubblicato in
anteprima sul New Yorker, segnalato dalla rivista «Granta» tra i maggiori
narratori di lingua spagnola. Undici brevi romanzi, un mondo di personaggi
e di oggetti, smarriti e ritrovati. «Mio padre era un computer e mia madre
una macchina da scrivere» si legge nelle prime pagine di questo libro, ed è
proprio nell’incrocio e nella sovrapposizione tra la vita degli oggetti e
quella degli esseri umani che prende forma l’epica quotidiana, intima e minuta,
ma non per questo meno potente, di Alejandro Zambra. Lo scrittore cileno mette
in rassegna bugiardi impenitenti e fantasmi in carne e ossa, banditi armati e
giovani amanti, uomini ossessionati da un’idea superata della mascolinità o che
si giocano l’ultima carta scommettendo sull’amore. Altri personaggi scoprono
l’obsolescenza, come di merce, di sentimenti che sembravano eterni, o inseguono
invano un padre che esiste solo nella memoria dell’infanzia. Il loro mondo è al
tempo stesso modernissimo e antico, la cultura digitale del nostro secolo
permea i dialoghi intensi e brillanti, ma nel cuore dei personaggi si insinua
spesso una malinconia senza tempo, una passione romantica, un dubbio amletico.
Le storie di Zambra scrutano vite che ci sembrano tanto più riconoscibili
quanto più sono diverse dalle nostre, e risvegliano un desiderio di conoscenza,
un sentimento della curiosità, quello in cui risiede la vera natura dell’arte
narrativa quando prova a essere chiave di lettura del mondo, della sua crisi,
del suo enigmatico ritrarsi. Queste vicende, questi documenti, vivono di
suspense e fine ironia, humour e passione, spirito parodico e a tratti
rabbioso. Sullo sfondo c’è il Cile con le sue recenti trasformazioni politiche
e sociali («L’adolescenza era vera. La democrazia no» sostiene uno dei
personaggi), e poi il mondo intero, da Oriente a Occidente, da Sud a Nord.
Perché Zambra e le sue pagine plasmano e raccontano senza timore una
sensibilità nuova e contemporanea, quel senso di apparente connessione che
sembra unirci tutti nelle reti della comunicazione globale e che alla fine,
paradossalmente, nasconde a noi stessi quanto siamo davvero vicini.
Alejandro Zambra è nato nel 1975 a
Santiago del Cile. Poeta, narratore e critico, insegna letteratura all’Università Diego Portales e scrive per alcune riviste. Il suo primo romanzo, Bonsai (Neri Pozza 2007), ha vinto il premio cileno della
critica. Ha poi pubblicato La
vida privada de los árboles (2007)
e Modi di
tornare a casa (Mondadori 2013). È tradotto in oltre
dieci paesi e ha vinto l’English Pen Award e il Premio Príncipe Claus in Olanda
per l’insieme della sua opera.
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