Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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15 ottobre 2008

La "piccola storia editoriale" dell'imperatrice nuda

Spesso durante le lezioni si è discusso di libertà di stampa , di quanto sia essenziale per considerare una società come civile, di quanto sia un tassello essenziale nella costruzione di un interagire responsabile e consapevole tra individui che desiderano ed esigono esprimere il proprio pensiero , condividere i propri saperi.
Ho pensato proprio a questo , all'importanza della libertà di scrivere e condividere , quando ho notato che alla fine del libro che stavo leggendo compariva un testo dal titolo "piccola storia editoriale" : la storia di come fosse stato censurato e progressivamente oscurato da alcuni celebri quotidiani nazionali , in quanto non gradito dai potentati industriali.
Si tratta de "L'imperatrice nuda" di Hans Ruesch , pubblicato nel 1976 e prontamente ritirato dal mercato , vide la ristampa solo ben 12 anni dopo , nel 1988.
Il libro di Ruesch tratta di vivisezione : una analisi dettagliata e precisa dell'evolversi di questa pratica nel corso della storia della medicina , una descrizione minuziosa di esperimenti , sbagli e misfatti che migliaia di medici hanno commesso in nome della scienza , solitamente celati all'opinione pubblica e giustificati dietro alla condivisa certezza che nulla possa arrestare il necessario progresso medico , essenziale al miglioramento delle nostre condizioni di vita.
Un testo di analisi quindi , ma non solo , l'autore spazia in numerosi campi , dall'etologia alla psicologia , con attenzione e perizia disegna un quadro chiaro , che anche nel lettore più scettico non può non scatenare feroci dubbi etici e morali su quale giustificazione si possa trovare a tali orrori , su cosa sia davvero progresso e cosa sia semplice sadismo fine a sè stesso .
Ci si interroga sulla reale utilità della vivisezione , un concetto che spesso ci appare indefinito , di cui sappiamo poco , proprio perchè poco è stato detto , in quanto vi sono di mezzo interessi importanti : le grandi multinazionali farmaceutiche e della ricerca , colossi multimiliardari che trovano nella sperimentazione animale un fertile terreno per i loro investimenti.
Alcune parti del testo risultano di difficile lettura , le descrizioni di alcuni esperimenti appaiono come irrealistiche , si tende a credere solo la mente perversa di uno scrittore di romanzi horror potrebbe partorire simili esempi di sadismo e crudeltà , ma è tutto tragicamente reale e documentato.
Propongo a seguire un passaggio del testo , che potrebbe incuriosire chi fino ad ora non si è ancora sentito motivato a intraprendere la lettura di questo , a mio giudizio , bellissimo libro.
"George Hoggan , il giovane e brillante fisiologo inglese che dalle sue esperienze come assistente di Claude Bernard fu portato a promuovere il primo movimento antivivisezionista organizzato riferi' di un incidente , cosi' banale che nessun'altra persona in quel triste laboratorio del College de France lo aveva notato.
Un cagnolino i cui arti posteriori erano rimasti paralizzati da un esperimento appena compiuto , era stato tolto dal tavolo operatorio e buttato in terra.
Cominciò a trascinarsi verso un angolo del laboratorio dove si trovava un cane da caccia che era stato accecato alcuni giorni prima da un altro esperimento e che veniva tenuto in osservazione.I suoi occhi avevano cominciato a putrefarsi.
Con uno sforzo , questo cane cieco si alzò in piedi ,andò a tentoni incontro al cagnolino semi paralizzato e con uno scodinzolio affettuoso gli si strofinò contro .

"Questo gesto patetico di mutua solidarietà" commentò Hoggan
"SVERGOGNAVA IL GENERE UMANO."
Enrico Garello

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