Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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27 febbraio 2020

Gli anni dell'amicizia e dell'amore

Gli anni più belli è l’ultimo film del regista de L’ultimo bacio (2001) e  A casa tutti bene (2018) Gabriele Muccino, uscito nelle sale cinematografiche italiane il 13 febbraio 2020.
Questo film è un inno all’amicizia che nei suoi 129 minuti descrive il viaggio tortuoso di quattro amici che cercano di mantenere un rapporto analogo a quello avuto durante l’adolescenza, ma che viene continuamente scosso da tutti gli avvenimenti della vita che inevitabilmente si intrufolano. Tutto il film è un susseguirsi di momenti di incontro, che portano avanti la loro storia d’amicizia e d’amore, e di altri momenti in cui si perdono di vista, qualche volta anche per un intero decennio, in cui i quattro personaggi principali si sviluppano e vivono la loro vita compiendo delle scelte che li porteranno più vicino a quello che rispettivamente cercano di ottenere: affetto, affermazione professionale, gloria e, soprattutto, amore. Nonostante il continuo perdersi e le complesse situazioni di tensione e di tradimento che hanno luogo durante gli anni, i quattro amici trovano sempre il modo di superare le difficoltà perché l’amicizia che li lega è inscindibile.
L’amicizia e l’amore sono i due temi principali del film, ma intorno ad essi si hanno altri argomenti diversi che portano avanti la trama. Uno di questi temi può essere individuata nella famiglia, che già nei primi momenti del film porta uno dei personaggi (Gemma) a compiere una scelta importante che successivamente si ripercuoterà in ogni decisione che prenderà per la maggior parte degli suoi anni da adulta e che la fa diventare una “vittima”, sempre in cerca di affetto e di protezione, ma che con difficoltà riuscirà ad emanciparsi. Il film tratta il tema della famiglia attraverso diverse problematiche che si riscontrano nella società moderna. Ci sono rappresentazioni di famiglie disfunzionali, con genitori che non sanno come comunicare con i loro figli, con figli che si sentono traditi dai loro genitori e consorti che non si amano più, ma che stanno insieme solo per salvare le apparenze.
Una scelta stilistica importante adottata dal regista Muccino in questo film è stata quella di alternare alla trama anche momenti storici che hanno cambiato il mondo e hanno definito lo spirito di intere generazioni, come ad esempio il Muro di Berlino, Tangentopoli, l’Attentato dell’11 settembre alle Torri Gemelle, e così via. 
 Un merito particolare va anche al casting degli attori poiché la somiglianza fisica tra gli attori che recitano nella prima parte del film, ossia quella adolescenziale in cui si ha il momento d’incontro di tutti e quattro i protagonisti e le loro prime avventure, e gli attori che recitano la parte dei personaggi già adulti, è davvero strabiliante. Una piacevole novità è stata anche la presenza della cantante Emma Marrone nel suo primo ruolo di attrice, che recita accanto ad attori del livello di Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Claudio Santamaria e Kim Rossi Stuart.
Adriola Doda

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18 febbraio 2020

In libreria


Emanuela Morganti
Gabriele Galantara. Satira, editoria e grafica (1892-1937)
Pacini editore, Pisa, 2019, pp.248.

Descrizione
Negli ultimi due decenni le ricerche nel campo dell’illustrazione si sono moltiplicate in Italia con rapida accelerazione, rimediando in parte alla disattenzione denunciata da Ernst Gombrich negli anni Settanta. Il volume si inserisce in questo filone di studi e indaga la caleidoscopica attività di Gabriele Galantara (1865-1937) tra il 1892 e il 1937, affrancando definitivamente il personaggio dalla lettura che a lungo lo ha identificato esclusivamente con il settimanale «l’Asino». Emerge il profilo di un artista poliedrico, la cui sterminata produzione figurativa spazia dall’illustrazione alla caricatura, dalla grafica propagandistico-pubblicitaria all’editoria. L’autrice, sulla scorta di una vasta documentazione d’archivio, ricostruisce questa attività e ne analizza i complessi raccordi iconografici e stilistici. Il volume è arricchito da un cospicuo numero di immagini a stampa, disegni e bozzetti originali, alcuni dei quali vengono qui proposti per la prima volta.

*link all' Indice del libro.

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12 febbraio 2020

In libreria


Irene Gambacorti - Gabriele Paolini 
Scontri di carta e di spada 
Il duello nell’Italia unita tra storia e letteratura
Pacini editore, Pisa, 2019, pp. 368.

Descrizione
Nei decenni successivi all’Unità, in controtendenza con quanto accade nel resto d’Europa, il ricorso al duello in Italia si intensifica e si diffonde, trovando legittimazione culturale e ampia eco mediatica.
Il volume intende studiare alcuni momenti e aspetti della storia dimenticata di questa “istituzione” che, fondata su leggi cavalleresche e codici d’onore di antica tradizione, resiste fino al Ventennio fascista, fornendo a lungo alla nuova classe dirigente miti e riti identitari, che trovano frequente espressione in letteratura e teatro. Nella parte storica il volume si concentra su ragioni, contesto e modalità della pratica del duello, con particolare riguardo alla sua diffusione in ambito politico e giornalistico. Nella parte letteraria si esaminano modi e significato della presenza del tema del duello nella narrativa e nel teatro, ricostruendo anche alcune vertenze originate da polemiche letterarie.

*Link all'Indice del libro
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09 febbraio 2020

La rete e il giornalismo

La rete non sta uccidendo il giornalismo?
«Al contrario. La rete è una straordinaria opportunità per arricchire l’informazione, e anche per verificarla. Certo, ci sono pure pericoli. La rete cambia tutto a una velocità fino a ieri impensabile. Anche il nostro modo di pensare».

Sergio Lepri

*Intervista a Sergio Lepri (101 anni) direttore dell' Agenzia Ansa dal 1961 al 1990, (Corriere della sera, 9.2.2020),



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04 febbraio 2020

In libreria

Luca Barra
La sitcom. Genere, evoluzione, prospettive
Carocci, Roma, 2020, pp. 168.
Descrizione
Da Lucy ed io a Friends, da Happy Days a The Big Bang Theory, da I Jefferson a The Good Place, da Casa Vianello a Boris: la situation comedy è un genere televisivo importante, che sembra semplice ma non lo è, ha un linguaggio stratificato e una storia piena di svolte. Fa ridere il pubblico con la sua sapiente miscela di innovazione e ripetizione, ha dato vita a un importante modello produttivo e industriale, riempie i palinsesti tra prime visioni e repliche. I suoi personaggi diventano popolari, i suoi racconti proseguono per tante stagioni e circolano pressoché dappertutto. Il volume traccia una definizione della sitcom e ne ricostruisce le principali evoluzioni, negli Stati Uniti come in Italia. Getta poi uno sguardo sul presente e sul futuro di un genere spesso trascurato ma ancora centrale, che nello scenario digitale non solo resiste ma si trasforma, insieme alla tv che cambia.
Indice del libro
Introduzione /1. Per una definizione di sitcom / 2. Una storia della sitcom americana / 3. Percorsi della sitcom americana in Italia / 4. La sitcom “all’italiana” / 5. Traiettorie contemporanee
Bibliografia.

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02 febbraio 2020

In libreria

Rens Bod 
Le scienze dimenticate. 
Come le discipline umanistiche hanno cambiato il mondo
Carocci, Roma, 2019, pp. 564.
Descrizione
È ormai consolidata l’idea secondo cui tra scienze naturali e discipline umanistiche esista una netta distinzione: le prime cercherebbero di spiegare oggettivamente il mondo individuando principi e leggi generali, le seconde di interpretarlo in maniera soggettiva concentrandosi su particolari espressioni dell’essere umano; le prime sono empiriche, le seconde ermeneutiche. Eppure non è così. Prendendo in considerazione in una sola e coerente trattazione le principali discipline umanistiche (linguistica, storiografia, filologia, musicologia, teoria dell’arte ecc.), Rens Bod ne offre la prima storia generale dall'antichità al xx secolo e scardina le premesse di questa distinzione. Sin dalle origini e praticamente in tutte le civiltà (dalla Cina all'Europa, passando per l’Africa) tali discipline risultano accomunate proprio dalla ricerca di principi generali e pattern nel proprio oggetto di studio. Inoltre, alcune loro scoperte hanno trovato applicazioni nei più vari e inimmaginabili ambiti e avuto conseguenze tali da cambiare il mondo. Ciò spinge a considerarle scienze a tutti gli effetti – scienze umanistiche – e a rivendicare per Panini, Valla, Bopp e molti altri umanisti troppo spesso dimenticati un posto accanto a Galileo, Newton e Einstein.

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