Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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19 luglio 2021

In libreria

Silvia Resta
Il giornalista partigiano. 
Conversazioni sul giornalismo con Massimo Rendina,
All Around, Roma,2021, pp. 160. 
Descrizione
Massimo Rendina, esponente della Resistenza e giornalista (Venezia, 4 gennaio 1920 – Roma, 8 febbraio 2015). 
Un’analisi senza sconti sullo stato del giornalismo italiano e sul sogno – naufragato in parte ­– di chi ha combattuto nella Resistenza per una stampa libera e indipendente. Dalla mancanza di un editore puro al controllo della politica, dalle pressioni dei gruppi di potere al conflitto di interessi: perché in Italia l’informazione soffre di un deficit di libertà. Un testamento sul mestiere di giornalista e sul suo ruolo di servizio pubblico, lasciato da uno degli eroi della Resistenza che fu primo direttore del telegiornale della Raie ne fu cacciato per disubbidienza alla politica.

*Link alla Prefazione 

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15 luglio 2021

"Mi piace chi sceglie con cura le parole da non dire"
Alda Merini

Nella nostra contemporaneità logorroica si è persa la ricchezza del lessico, come evidenziava negli ultimi anni Tullio De Mauro. Di anno in anno centinaia di parole, verbi, avverbi escono dall'uso corrente della lingua, che si riduce a pochi codici di comunicazione sempre ripetitivi (e sistematicamente mescolati all'uso esorbitante di termini volgari, rozzi e inutili) che tutto riduce a "o con me /o contro di me", io sono il vero assoluto / tu sei il falso" o quel "Si vergogni" che dovrebbe stroncare l'avversario e zittirlo per sempre. In questo modo si macinano opinioni nella macchina del consenso trasformandole in verità da vendere al gran supermercato dei talk e dei social. Qui dopo poche battute salta fuori l'ingiuria, ovvero lo specchio più evidente di questa incapacità di argomentare con intelligenza e con la disponibilità all'ascolto dell'altro. L'insulto sovrasta tutto, è la replica piùsbrigativa, che sbarra le porte a ogni opportunità di approfondimento. Invece la società complessa nella quale in ogni parte del mondo viviamo richiederebbe il più ampio recupero del "lessico corrente" per esprimere in tutte le sfumature vicende e contesti, emozioni e insofferenze, per confrontare posizioni controverse al fine di trovare un compromesso lucido e costruttivo.
mmilan

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10 luglio 2021

In libreria

 
 Morena Corradi, Silvia Valisa (a cura di)
La carta veloce. Figure, Temi e politiche del giornalismo italiano dell'Ottocento
FrancoAngeli, Milano, 2021, pp. 250
Descrizione
La scrittura periodica non è tra le prime componenti che vengono in mente quando si pensa al secolo che ci ha fatti; eppure l'Ottocento non sarebbe stato lo stesso senza la presenza di gazzette, giornali e riviste nel contesto pre e postunitario, e il fascino che la "carta veloce" ha esercitato sul pubblico italiano. Strumento di dialogo intermediale transnazionale, i periodici emergono come veicoli di informazione e di acculturazione nei decenni centrali del secolo, e si affermano dopo l'Unità come punti di riferimento nella formazione di lettori e lettrici di specifiche comunità immaginate. Questo volume riflette sul giornalismo italiano a partire da una serie di interrogativi: chi è il pubblico dei periodici nell'Ottocento? Qual è il ruolo di giornali e riviste nella formazione della cultura moderna? Quale il rapporto tra istituzioni, potere politico e giornali? E ancora, in che modo l'evoluzione della professione del giornalista può essere approfondita dallo studio di figure meno note, come Giuditta Lampugnani e Camillo Cima a Milano, o Vincenzo Torelli a Napoli? Infine, in che modo il pensare l'Ottocento da momenti storici diversi ci consente di parlarne in modi nuovi, di tracciare linee guida e percorsi inediti, anche grazie al contesto digitale.
Indice del libro
Morena Corradi, Silvia Valisa, Introduzione
Loredana Palma, Un giornalista dimenticato della Napoli preunitaria: Vincenzo Torelli
Patrizia Landi, Novità per un pubblico nuovo. Periodici femminili e umoristici a Milano prima dell'Unità
Massimo Castellozzi, Dall'"Uomo di Pietra" al "Gazzettino rosa": "La Frusta" di Antonio Picozzi
Morena Corradi, Il giornalismo di Achille Bizzoni e Leone Fortis: paradigmi e sfide di una nuova professione nell'Italia unita
Bianca Maria Antolini, Il "Giornale della Società del Quartetto di Milano" (1864-1865): un episodio del giornalismo musicale nell'Italia unita
Alessandra Palidda, L'impresario editore e l'editore impresario: Edoardo Sonzogno e "Il Teatro illustrato" (1880-1892)
Maurizio Punzo, Un "faro" per il socialismo. I primi dieci anni della "Critica Sociale"
Sara Boezio, Un "Bilancio del Secolo XIX": resoconti fi n de siècle ne "La Vita Internazionale - Rassegna quindicinale politica, scientifica e letteraria di Ernesto Teodoro Moneta
Silvia Valisa, Un secolo dopo l'altro: i periodici ottocenteschi e la conservazione digitale
Principali repositori digitali (aggregatori o iniziative di digitalizzazione)
Indice delle riviste periodiche ottocentesche
Indice dei nomi
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05 luglio 2021

In libreria

 Fabrizio Lomonaco
 Il "commercio" delle idee
 Contributi allo studio di periodici europei di Sei-Settecento

FrancoAngeli, Milano, 2021, pp. 158.

Descrizione
Questi contributi allo studio degli "Acta Eruditorun Lipsiensium", delle "Bibliothèques" di Le Clerc e della "Bibliothèque raisonnée" documentano la storia e la circolazione delle idee nell'Europa moderna e nella Napoli europea dell'età di Vico. Gli articles e le segnalazioni dei Mencke, di Leibniz e Muratori, di Le Clerc e Vico, di Bayle e Barbeyrac trattano di opere consultate anche in manoscritto o in bozza di stampa con la volontà di costruire un "sistema" di informazione e di comunicazione intorno a temi di erudizione e filologia, di esegesi biblica, razionalismo rimostrante ed empirismo, di matematica e calcolo infinitesimale, di cristianesimo universale e tolleranza civile ed ecclesiastica, di filosofia e probabilismo giuridico, di pirronismo storico e scienza nuova della storia. A tal fine l'intervento del "giornalista", il suo stesso giudizio critico si esprimono già nella scelta ragionata dei testi, riproducendone ampie parti e collocando il proprio commento critico all'inizio e alla fine dell'"estratto" non senza coinvolgere anche altre forme di scrittura, in primis gli epistolari pubblici e privati.
Indice del volume
Premessa
Note su filologia e filosofia
Gli "Acta eruditorum" e la cultura italiana
Le "Bibliothèques" di Le Clerc nell'età di Vico
Jean Barbeyrac e il "pirronismo storico" nella "Bibliothèque raisonnée"
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01 luglio 2021

In libreria

 Erin Mayer
La mappa delle culture. 
Come le persone pensano, lavorano e comunicano nei vari paesi
ROI edizioni, Milano, 2021, pp. 270. 

Descrizione
Qual è lo stile manageriale più adatto per una società danese? Come si dovrebbero dare dei feedback a un collaboratore americano? Qual è il processo decisionale tipico di un'azienda giapponese? Nel mondo globalizzato di oggi, in cui Internet e la tecnologia hanno azzerato le distanze, e in cui quasi tutti ci troviamo a confrontarci quotidianamente con un mercato lavorativo internazionale, dobbiamo fare sempre più spesso i conti con questo tipo di domande. Oggi la più grande sfida, sia per il dirigente di una multinazionale con sedi in diversi continenti sia per il piccolo professionista che lavora online con clienti sparsi per il mondo, è quella di riconoscere e sapersi confrontare con le diverse culture delle persone con cui ci si trova a interagire. In un viaggio che tocca gli elementi chiave di differenziazione, Erin Meyer, professoressa specializzata nello studio delle differenze culturali e della loro conciliazione per la cooperazione in ambito lavorativo, risponde proprio a questi quesiti. E traccia una mappa dettagliata delle culture dei diversi Paesi, fornendo preziosi consigli su come adottare le tecniche più efficaci nella comunicazione e nelle interazioni all'interno di ambienti multiculturali.

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