Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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28 agosto 2019

In libreria

Paolo Murialdi
L’informazione tra riforma e controriforma (1974-1981)
a cura di Giancarlo Tartaglia
Edizioni All Around, Roma, 2019, pp. 240.
Descrizione
Paolo Murialdi giornalista professionista, redattore capo del quotidiano milanese Il Giorno, è stato presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana dal 1974 al 1981. Questo volume raccoglie gli scritti e gli interventi di Murialdi nel periodo in cui ha presieduto la Federazione e che testimoniano il suo determinante impegno nel processo di riforma dell’editoria. Impegno che sfocerà finalmente nell’elaborazione e nell’approvazione della legge n. 416 del 1981, che ha previsto la gradualità degli interventi economici dello Stato a favore dell’editoria giornalistica. Paolo Murialdi ha inoltre  introdotto per la prima volta nel panorama legislativo italiano le misure antitrust, ha dato vita a una authority di garanzia e di controllo, ha attuato dopo decenni di inerzia legislativa il mandato dell’art. 21 della Costituzione sulla pubblicità delle proprietà editoriali e sui suoi nuovi mezzi di finanziamento. Tutti obiettivi che Murialdi aveva sollecitato, come testimonia questa raccolta di scritti.


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13 agosto 2019

In libreria

Giovanni Morandi
Il giornale fatto con i piedi. Storie di un inviato speciale
Mauro Pagliai Editore, Firenze, 2019, pp. 256.

Descrizione
È addestrato a stare dietro le quinte, a non mostrarsi o fare inchini da damerino, a essere scettico e ingrato, a non credere a nulla ma a prendere per buono tutto, purché valga la pena e ci sia uno straccio di prova. L'inviato - diceva un direttore vecchio del mestiere - è quel genere di canaglia che comunque, in un modo o nell'altro, torna sempre a casa con un osso in bocca. Queste pagine sono il resoconto di un modo di fare giornalismo diverso da quello di oggi. Quel giornalismo fatto con semplicità zen - andare, guardare, raccontare - che resta ancora il più giusto, il più profondo, il più moderno, il più ricco di sorprese, il più credibile e affidabile. Li chiamavano inviati, e nessuno saprebbe dire se esistono ancora o se si sono estinti. Secondo alcuni ci saranno sempre, perché inesauribile è la voglia di sapere, di vedere, di verificare.
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10 agosto 2019

In libreria

Pieremilio Sammarco
Giustizia e social media 
 Mulino, Bologna, 2019, pp. 312.
Descrizione
Il rapporto tra l’attività giurisdizionale e la sua conoscenza da parte del pubblico è storicamente complesso: sono note le interazioni tra informazione e processo giudiziario e le influenze reciproche che possono determinare distorsioni sull’accertamento della verità e sul rispetto dei diritti fondamentali dei soggetti coinvolti. Internet e soprattutto i social media alimentano incessanti flussi informativi che coinvolgono anche il processo giudiziario e i suoi protagonisti (giudici, avvocati e parti) provocando effetti che non si erano mai prodotti precedentemente. Dallo streaming del processo, alle sue rappresentazioni mediatiche, passando per le petizioni online, fino al profluvio di commenti presenti sui social media sui casi giudiziari di maggior interesse pubblico, anche in considerazione della natura della rete telematica che rende oltremodo difficoltoso il controllo circa la legittimità delle informazioni, la tutela e la dignità della persona sono fortemente compromesse e il principio di innocenza costantemente disatteso. Questo volume, nel descrivere l’attuale fenomeno della giustizia mediatica, anche esaminando le esperienze straniere, si interroga sui possibili rimedi.

*Link all'Indice del libro.

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06 agosto 2019

Giornali e libri

"Giornali e libri, dépliants e almanacchi, visioni accampate su una tela o su un vetro, suoni messi insieme per darci un'impressione fisica motrice, dinamica, notizie e nozioni gettate su noi a piene mani costituiscono un vociferante abracadabra che dovrebbe dire all'uomo solo: Ci siamo anche noi, non sei tanto solo."
Eugenio Montale


*E.Montale, Nel nostro tempo,  Rizzoli, Milano, 1972, p. 17.

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02 agosto 2019

In libreria

Claudia Fusani 
"Il tuo nome sarà Irene". Il romanzo della vita di Irene Brin
 All Around,  Roma, 2019, pp. 384.
Descrizione
Irene Brin, (1911-1969), maestra di stile e di bon ton, come giornalista adottò vari pseudonimi: Marlene, Oriane, Mariù, Maria Del Corso, Geraldina Tron, Clara Radjanny von Schewitch e, soprattutto, Contessa Clara e Irene Brin. Con la sua scrittura brillante e inconfondibile rivoluzionò il linguaggio paludato e depressivo delle testate italiane dell'epoca, prima interprete del cosiddetto "giornalismo di costume". Ruolo che le rimase sempre stretto. Per fare l'inviata di guerra e Esteri dovette assumere vari pseudonimi dribblando la censura del fascismo. Dopo un paio di generazioni, la sua lezione aprì la strada al lavori di Lietta Tornabuoni, Camilla Cederna, Natalia Aspesi e Oriana Fallaci. Con il marito Gaspero Del Corso fece della galleria L'Obelisco a Roma il  luogo dei debutti dei più rivoluzionari artisti a cavallo degli anni 40 e 50, da Vespignani a Burri, da Calder a Rauschenberg. Maestra di stile e di bon ton, aprì la strada alla moda italiana nel mondo.

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