Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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18 giugno 2023

In libreria

 Graziano Cetara
Milena Sutter, verità e misteri sul delitto del biondino della spider rossa
Minerva edizioni, Bologna, 2023, pp. 328.
Descrizione
L'autore ricostruisce in modo definitivo, con testimonianze e documenti fino ad oggi inediti, i fatti che portarono alla morte della figlia tredicenne del re della cera per pavimenti, Arturo Sutter – industriale svizzero, genovese di adozione –, rapita all’uscita da scuola, strangolata e poi lasciata affondare in mare. Era il 6 maggio 1971. Il libro racconta dei misteri che ancora restano dopo la morte di Lorenzo Bozano, passato alla storia come il “biondino della spider rossa”, stroncato da un infarto a 76 anni mentre, in libertà vigilata, nuotava all’Isola d’Elba il 30 giugno 2021. Il giornalista Graziano Cetara riannoda i fili della memoria, attraverso le pagine mai lette prima del diario di Milena e le parole, dopo cinquant’anni di silenzio, della madre Flora e del fratello Aldo. Un volume che rievoca la tormentata biografia dell’assassino, le testimonianze e gli indizi che contribuirono alla sua condanna all’ergastolo, con foto inedite dal fascicolo d’inchiesta e istantanee in bianco e nero dei migliori fotografi di quegli anni, a comporre il quadro di una vicenda che scosse l’Italia intera che da allora non ha mai più dimenticato.
Graziano Cetara, genovese, è il capo della Cronaca di Genova de “Il Secolo XIX”, giornalista d’inchiesta, testimone da più di vent’anni dei principali fatti della cronaca nera e giudiziaria della sua città.

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03 giugno 2023

E' stata una straordinaria avventura

Quanta professionalità, quanta umanità, quanta 'burberà' ironia Mario Bottaro ha consegnato fin dal 1992 a tutti gli allievi dei suoi corsi di Teorie e techiche del linguaggio giornalistico che aveva praticato in tutte le sue forme tra carta stampata, radio-tv e web. Ha insegnato a guardare il mondo con sguardo critico, senza pregiudizio, anche da giornalisti. E quanto ho imparato da lui del mondo complesso dell'informazione. Soprattutto, lo ricorderò sempre con gratitudine per l'attenzione che dedicava anche al futuro di ogni giovane, inventando sempre le giuste opportunità di professionali.
mm

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07 luglio 2022

I Malcontenti

L’artigiano non trova lavoro ed è malcontento, sono malcontenti gli impiegati, malcontenti i giornalisti perché il pubblico ha tutt’altro in capo che i loro periodici, malcontente le madri di famiglia perché il pane costa sempre caro e i mariti guadagnano poco, e i figlioli non pensano che a spenderne e a divertirsi, malcontente le ragazze perché non trovano marito, e malcontente le maritate perché la sarta e la modista non cessa di tormentarle con la nota da pagare!” .

I Malcontenti , "La Vespa", 2.12.1856 (giornale satirico pubblicato a Genova).

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16 dicembre 2021

Genova in libreria

 Riccardo Speciale - Renato Venturelli
Il Fascino della Parola  
Il teatro di prosa in Liguria: spazi, compagnie, progetti
Erga edizioni, Genova, 2021, pp. 276.
Descrizione
Qual è la situazione attuale del teatro in Liguria? Quali gli spazi, le compagnie, i progetti? Il Fascino della Parola - Il teatro di prosa in Liguria è una guida al teatro ligure di oggi, realizzata per i professionisti del settore ma soprattutto per il pubblico, per gli spettatori che vengono così ad avere un quadro completo sia degli spazi teatrali sia della storia e degli obiettivi degli artisti che vi rappresentano i loro spettacoli. Nella sezione “i teatri” viene realizzato un censimento delle sale teatrali esistenti sul territorio, comprese quelle inagibili ma che attendono un doveroso restauro. Si passa così dai teatri storici di più antica tradizione, come il raffinato Teatro della Villa Brignole Sale a Voltri o il Sacco-Colombo di Savona, fino alle costruzioni più recenti, come l’Ariston di Sanremo, il Teatro della Corte e il Teatro della Tosse di Genova, il Gassman di Borgio Verezzi, le Officine Solimano di Savona o il Teatrino di Portofino, uno dei più piccoli d’Italia, legato a Giorgio Strehler. O il teatro costruito dagli stessi detenuti all’interno del carcere di Marassi. In mezzo, i grandi teatri storici disposti lungo tutto il territorio ligure: dal Chiabrera di Savona agli Impavidi di Sarzana, dal Modena di Sampierdarena al Sivori di Finale Ligure, dal Cavour di Imperia al Comunale di Ventimiglia, dal Sociale di Camogli al Cantero di Chiavari, al Dianese di Diano Marina. Tutti teatri che hanno una storia profondamente radicata in quella della Liguria, senza contare le numerose sale ricavate in strutture parrocchiali, che da almeno un secolo portano avanti il lavoro in profondità di filodrammatiche e gruppi amatoriali, ma che sono ormai pienamente entrate nel circuito professionale. E siccome alcune sale sono al momento chiuse per motivi di agibilità, il volume costituisce anche una mappa dei luoghi da restaurare e riattivare. Una sezione è dedicata alle “compagnie” di prosa attive sul territorio. È compreso anche il teatro dialettale e di figura, con marionette e burattini.
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04 giugno 2021

In libreria

Diego Divano
Bibliografia degli scritti di Giovanni Ansaldo (1913-2018)
prefazione di Franco Contorbia
GUP, Genova University Press, Genova, 2020, Tomi I e II, pp. 485 + 463.
Descrizione
Giovanni Ansaldo (Genova, 1895 - Napoli, 1969) esordisce presso la redazione del quotidiano socialista genovese «Il Lavoro» nel 1919, divenendone presto redattore capo. Figura di riferimento nel panorama culturale antifascista dell'epoca - è tra l'altro collaboratore della «Rivoluzione Liberale» e della «Stampa» - attira su di sé l'ostilità del regime, al punto da essere condannato al confino sull'isola di Lipari (maggio-agosto 1927) dopo un tentativo di espatrio in Svizzera. Rientra a Genova, riconquista il suo posto al «Lavoro» e si avvicina progressivamente al fascismo partecipando alla guerra d'Etiopia e assumendo, il 20 settembre 1936, la direzione del «Telegrafo», quotidiano livornese di proprietà della famiglia Ciano. Dopo la caduta di Mussolini prende la strada del fronte, viene catturato in Dalmazia e deportato in campi di lavoro polacchi e tedeschi, dai quali respinge ogni offerta di adesione alla Repubblica Sociale. Torna in Italia molti mesi dopo la Liberazione e, amnistiato, trova riparo nella sua villa di Pescia, dalla quale riprende l'attività letteraria, dando alla luce tra il 1947 e il 1949 presso Longanesi i volumi Il vero signore. Guida di belle maniere, Latinorum e Il ministro della buona vita. Giolitti e i suoi tempi. L'ultimo grande incarico della carriera è costituito dalla direzione del «Mattino» di Napoli, tenuta dal 9 aprile 1950 al 3 luglio 1965: un quindicennio contraddistinto anche dalle collaborazioni a importanti periodici tra i quali «il Borghese», «L'Illustrazione Italiana» e «Tempo».

*L'opera è anche disponibile in formato e-book

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26 marzo 2021

In libreria



Giovanni Mari
Genova vent'anni dopo. 
Il G8 del 2001. Storia di un fallimento
People, Busto Arsizio, 2021,
Descrizione
A vent’anni dal G8 di Genova, dai gravi fatti che hanno offuscato il summit e che lo hanno reso – questi sì – una svolta definitiva nella Storia d’Italia, Giovanni Mari, giornalista genovese e testimone, ripercorre i vari fallimenti che hanno connotato quell’esperienza, rendendola unica e irreversibile: il fallimento degli otto Grandi, del governo italiano, dell’intelligence, delle forze dell’ordine, della politica italiana tutta, e poi ancora della magistratura, dei mass media e, infine, anche del movimento noglobal. Una sconfitta che pesa su tutti. Questo libro è un sincero e amaro giudizio di valore che, a distanza, parla del bisogno di una dolorosa rielaborazione che conduca passo passo a una verità difficile. Il contributo di Mari getta una luce diversa sulla lettura di quel terribile snodo che ha verosimilmente segnato la rappresentanza politica e le dinamiche di piazza di questo Paese nel nuovo Millennio.
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16 marzo 2021

In libreria

Emanuela Mortari
Connessione a rischio
Another Coffee Stories Editore, Milano, 2021

Descrizione
L'incontro fortuito con un uomo affascinante sul treno che la sta riportando a casa cambierà la vita di Gloria Ferrari, trent'anni, programmatrice di videogame. Il tentativo di rintracciarlo a tutti i costi, con lo scopo di sedurlo, ricorrendo alle sue conoscenze informatiche, si trasformerà in uno dei tanti gialli che Gloria ama leggere. Questa volta, però, la protagonista sarà lei. Impulsiva e testarda, Gloria si ritroverà invischiata in una partita molto pericolosa insieme a colui che fino a poco tempo prima era uno sconosciuto. Tra ricatti con pesanti violazioni della privacy e ricerche legate alla bioinformatica, Gloria si troverà a rischiare la propria vita. Al suo fianco, per tirarla fuori dai guai, ci saranno gli amici di sempre. Minacce, segreti, delusioni e un crescendo di colpi di scena in questo mystery contemporaneo, ambientato in una Genova ferita.
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02 marzo 2021

Ezio Bartalini, combattente per la pace


Il libro di Isa Bartalini prende slancio proprio da Genova dove il padre dell'autrice, Ezio Bartalini,  fondò il giornale "La Pace" (1903-1915), lasciando un segno indelebile per la storia del movimento antimilitarista e pacifista in Italia.  Bartalini (1884-1962) fu un vero "combattente" della pace per tutta la vita, quasi interamente trascorsa in esilio attraverso l'Europa intera fino a Istanbul, mantenendo sempre un solido contatto epistolare con amici e familiari, che costituisce l'ossatura del libro della figlia Isa. Nel dopoguerra rientrò finalmente in Italia, determinato a prendere la parola contro il pericolo della guerra atomica attraverso un nuovo foglio che ancora una volta si titolò "La Pace" (1950-1962). 
Sfogliando molte pagine del libro autobiografico di Isa Bartalini si ritrova la Genova viva dei primi anni del secolo xx, caratterizzata dalla vivace contrapposizione tra le numerose testate diffuse in città e la presenza di figure che meriterebbero di essere meglio ricordate, poco note come quella Fanny dal Ry (1877-1961), firma di tutto rilievo de "La Pace" e di altre testte di impronta socialista, impegnata anche nello studio delle problematiche scoiali della scuola.

Isa Bartalini 
I fatti veri. Vicende di una famiglia toscana,  
Edizioni scientifiche Italiane, Napoli, 1997, pp. 422.
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02 aprile 2020

Genova 1939

[Genova, 24 giugno 1939]
"Il fascismo era potente, ed era ovunque, ma la gente proseguiva per la sua strada contro il vento, si arrangiava e tirava avanti, aspettando tempi migliori ... La gente parlava con gli occhi, a mezzi gesti."
Alan Furst


*A.Furst, Il corrispondente dall'estero. Romanzo, Giano, Vicenza, 2008, p. 262.


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04 gennaio 2020

Genova in libreria

 Giovanni Battista Varnier
 "Dio e Patria. I cattolici genovesi nella Grande Guerra"
Stefano Termanini Editore, Genova, 2019, pp.104.
Descrizione
La pubblicazione presenta, in forma agile ma documentata, le posizioni assunte dal mondo cattolico genovese di fronte al primo conflitto mondiale. Sono pagine di storia che non devono essere trascurate per non dimenticare il sacrificio e la lealtà alle istituzioni dei cattolici, ma anche per riflettere sulle tragedie della guerra.

*Indice 
Premessa
Prima Parte Il contesto generale
Seconda Parte Momenti
Terza parte Figure rappresentative
Quarta Parte Documenti
Postfazione Il patrimonio di storia sociale e religiosa delle Società operaie cattoliche

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15 dicembre 2019

In libreria

Pierfranco Pellizzetti. 
La fine delle buone maniere
Aragno editore, Torino, 2019, pp. 340.
Descrizione
Trascorrere la propria esistenza in un’età decadente, nella spazio materiale della città e in quello virtuale del ricordo. Mentre la quotidianità affila sui nervi un rasoio.Il racconto a matrioska, che emerge attraverso alcune analogie e una metafora.Incastonate tra le storie del presente troviamo, latamente analoghe all’esperienza del protagonista (sorta di metempsicosi in cui non trasmigrano le anime bensì le biografie), vicende di personaggi dell’antichità che contemplarono con inquietudine e sconcerto la caduta della propria urbe-mondo: i gallo-romani Ausonio e Rutilio Namaziano, il bizantino Paolo detto il Silenziario. Negli altri quattordici capitoli appare la Genova aristocratica e familistica, riflesso labirintico della caduta di una civiltà borghese, descritta nei suoi riti e nelle sue contraddizioni. Capitale delle Partecipazioni Statali, nella lunga traiettoria dell’impresa pubblica, a fronte del generale declino italiano; sia dell’antico triangolo industriale che della Terza Italia dei fuochi fatui distrettuali.

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30 novembre 2019

In libreria

Laura Guglielmi
Le incredibili curiosità di Genova 
Uno sguardo su più di mille anni di storia della Superba
Newton Compton, Roma, 2019, pp. 256.
Descrizione
Genova, la Superba. Un volo d'uccello su più di mille anni di storia, che racconta tra le altre cose le imprese di Guglielmo Embriaco in Terra Santa, la famosa congiura dei Fieschi, non dimenticando Balilla e la rivolta antiaustriaca del 1746, il Risorgimento e il ruolo di Mazzini, nonché la lotta partigiana. Una città che ha sparso la sua cultura prima nelle colonie del Mediterraneo, poi nelle Americhe con i suoi emigrati. Scrittori, poeti, artisti e viaggiatori, Genova è stata meta per centinaia di anni delle menti migliori che hanno lasciato tante testimonianze sulla città. E poi i suoi cibi, dal mitico pesto alla cima. Senza dimenticare i cantautori e i comici. Uno sguardo curioso che si allarga anche al Golfo del Tigullio e ai monti che la cingono. Tra i fatti più sconosciuti: il Mar Nero nel Trecento era chiamato Lago Genovese e la Lanterna, simbolo della città, è il faro più alto del Mediterraneo.

Indice del libro
Come i genovesi hanno venduto san Giorgio e il suo drago agli inglesi
Quando il veneziano Marco Polo scrisse Il milione nelle prigioni genovesi
Galata, la colonia genovese di Istanbul e l’impero commerciale della repubblica
La Lanterna, il faro più alto del Mediterraneo
Cristoforo Colombo: colonizzatore o eroe?
Andrea Doria e il gatto corsaro Dragut
La famosa ospitalità genovese: i palazzi dei Rolli, patrimonio dell’UNESCO
Perché i pittori fiamminghi Rubens e Van Dyck sono a Genova?
Il gioco del lotto è nato a Genova, una diavoleria che risale all’ammiraglio Andrea Doria
I camalli e un mondo che non c’è più 
Eugenio Montale, il ragioniere che vinse il Nobel
Una bomba inesplosa nella cattedrale di san Lorenzo
25 aprile 1945: Genova si libera da sola.

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14 ottobre 2019

Le sfide del Secolo XIX di Genova

Lunedì 14 ottobre 2019 studenti, laureandi, neolaureati e docenti tutti del corso LM in Informazione ed Editoria sono invitati a partecipare alla lezione di Luca Ubaldeschi, direttore responsabile de Il Secolo xix di Genova, sul tema "Le sfide quotidiane del Secolo xix nella società delle complessità". 
L'incontro si svolgerà all'Albergo dei Poveri, Aula 16, a partire dalle h. 15,30.

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28 agosto 2019

In libreria

Paolo Murialdi
L’informazione tra riforma e controriforma (1974-1981)
a cura di Giancarlo Tartaglia
Edizioni All Around, Roma, 2019, pp. 240.
Descrizione
Paolo Murialdi giornalista professionista, redattore capo del quotidiano milanese Il Giorno, è stato presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana dal 1974 al 1981. Questo volume raccoglie gli scritti e gli interventi di Murialdi nel periodo in cui ha presieduto la Federazione e che testimoniano il suo determinante impegno nel processo di riforma dell’editoria. Impegno che sfocerà finalmente nell’elaborazione e nell’approvazione della legge n. 416 del 1981, che ha previsto la gradualità degli interventi economici dello Stato a favore dell’editoria giornalistica. Paolo Murialdi ha inoltre  introdotto per la prima volta nel panorama legislativo italiano le misure antitrust, ha dato vita a una authority di garanzia e di controllo, ha attuato dopo decenni di inerzia legislativa il mandato dell’art. 21 della Costituzione sulla pubblicità delle proprietà editoriali e sui suoi nuovi mezzi di finanziamento. Tutti obiettivi che Murialdi aveva sollecitato, come testimonia questa raccolta di scritti.


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04 luglio 2019

In libreria


Federico Rampini
L'oceano di mezzo. Un viaggio lungo 24.539 miglia 
Laterza, Bari-Roma, 2019, pp. 208.
Descrizione
«Nella mia vita di nomade non ho mai smesso la ricerca di radici. Immaginarie, costruite, conquistate. Ma indispensabili.» 
Le austere memorie di Genova, le atmosfere nordiche di Bruxelles e le sorprese di Parigi, l’iniziazione all’Oriente in Indonesia, poi verso Ovest a respirare l’aria decadente di New York, lo spaesamento di San Francisco, a riscoprire un’armonia celeste di Pechino, i bambini del Sichuan, le case a fior d’acqua del Kerala, il destino marittimo di Tokyo, le sorgenti del Nilo... Tre oceani e quattro continenti. Federico Rampini ci racconta grande storia e vita quotidiana di tanti luoghi e personaggi indimenticabili. E forse qualche lezione appresa. 

Link all'Indice del libro.

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14 giugno 2019

Chips&Salsa 2019

Convegno  
Chips&Salsa: Giornalismi, digitali, interattivi mediterranei

Venerdì 14 giugno 2019 presso l' Auditorium dell'Acquario di Genova.
Il convegno si svolge con il patrocinio del corso di laurea magistrale in Informazione ed Editoria.


Link al Programma e alla registrazione (vivamente consigliata)



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13 dicembre 2018

Genova, un futuro possibile... se non trascurata


Lunedì 3 dicembre 2018 il quotidiano "Repubblica-Il Lavoro" ha pubblicato l’articolo Genova, splendida asimmetria firmato da Alberto Diaspro. L’autore mette su carta una vera e propria dedica alla sua città: Genova. Bella nonostante le sue contraddizioni e nonostante le sue magiche asimmetrie che “teletrasportano” chiunque lo voglia da una parte all’altra della città. Un’ esperienza che può essere fatta da tutti.
Non mi era mai capitato di raggiungere un quartiere attraverso un palazzone. Eppure è andata così, proprio mentre mi recavo all’Università presso l'Albergo dei Poveri. Mi è bastato scendere in stazione di Genova Piazza Principe, percorrere duecento metri, attraversare il predetto palazzone e salire un’ultima rampa di scale antiche. Mi sono ritrovato da un quartiere all’altro altro, così, senza neanche accorgermene. La fatica e il tempo sono stati interamente annullati dalla moltitudine di cimeli storici sparsi di qua e di la per i corridoi e dalle suntuose scalinate viste solo nei film e raramente in palazzi istituzionali. L’odore di storia che il legno delle alte porte antiche ha profuso e i marmi splendenti hanno creato un’atmosfera davvero suggestiva che mi ha accompagnato per tutto il percorso. Il viaggio è poi terminato con delle ultime scale esterne - oserei dire malconce, effettivamente frequentate da gerani che “...i giovani oggi lasciano crescere...”.
Ma Genova non è solo fatta di palazzoni storici che si adattano alla città che cresce e che collega più quartieri. Genova è dinamica anche geo-morfologicamente dal momento che sa estendersi in altezza e in larghezza. E l’uomo in questo contesto è stato protagonista indiscusso giacché con tenacia ha voluto costruire anche là dove era difficile e inimmaginabile. Oggi però si inizia a pagare il conto. Penso ovviamente al ponte Morandi, ma penso anche alla particolare rete urbana che nel tempo è andata sviluppandosi, causa di ostruzione dei violenti nubifragi; si ricordano in proposito quelli che qualche anno fa hanno propriamente distrutto il quartiere di Genova Brignole; neanche le sue strade così larghe (via xx Settembre e vie limitrofi) hanno potuto nulla contro la furia della natura. Eppure sembra che queste esperienze non bastino a far capire agli addetti quanto sia opportuno e ancor di più doveroso rivedere i piani urbanistici. E così che Genova-Culturale balza agli onori delle cronache per cose brutte come emergenze mal gestite piuttosto che per cose belle come i tanti eventi culturali.  Quella in gioco, è una partita perduta in partenza sia perché non c’è gara contro la natura e sia perché in Italia le politiche preventive di gestione per simili allarmi dovrebbero essere più efficaci e più studiate. Come a Genova, così nel resto dell’Italia. Non fosse così, non sarebbero accadute molte stragi tra le quali ad esempio quella di Rigopiano: ricordiamo tutti la struttura alberghiera costruita alla base di una suggestiva gola montuosa, poi investita da una valanga causa di 29 morti. Ma questa è altra storia....
A parere personale, penso che l’opportunità offertami di leggere un articolo del genere abbia consentito di dare forma ma soprattutto di dare un nome a quell’insieme di lunghezze differenti che si sviluppano sul territorio genovese e che lo contraddistinguono; sono misure che al fine di non essere contro producenti vanno sviluppate opportunamente, sia che riguardino aspetti geo-morfologici sia che riguardino eventi culturali esclusivi che fanno di Genova un importante luogo di incontro di più culture. Credo che tra le tante città conosciute, Genova sia tra le prime per suggestione e per versatilità. Merito delle sue “...spettacolari asimmetrie!” per dirla come Alberto Diaspro.
Joannes Timurian


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19 ottobre 2018

Genova in libreria

La Democrazia Cristiana a Genova 1943-1993
a cura di Enrico Baiardo
Erga, Genova, 2018, pp. 330.
Descrizione
Attraverso documenti in parte inediti, questo volume ripercorre per la prima volta la storia della Democrazia cristiana genovese, un partito che a partire dal 1951 ha governato la città per trent’anni (e l’Italia per mezzo secolo, ininter­rottamente). Il periodo analizzato prende inizio durante la guerra mondiale e si conclude dopo cinque decenni. Di questo arco di tempo il libro ricostruisce vicende e protagonisti: le scelte e le alleanze politiche della Dc, l’azione dei suoi tre sindaci, il passaggio all’opposizione, il ritorno al governo locale sino all’epilogo dei Novanta con lo scioglimento del partito. Insieme, la presenza nella scena nazionale dei ministri Paolo Emilio Taviani e Giorgio Bo, del presidente degli industriali italiani Angelo Costa, del cardinale Giuseppe Siri, il “papa mancato”. Sono infine descritti la rappresentanza sociale democri­stia­na, i legami con l’associazionismo cattolico, con la Cisl, con le categorie economiche; nonché la dimensione del consenso, in voti e iscritti.

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03 luglio 2018

Genova in libreria

Franco Cardini
Genova 1938. L’anno della svolta
De Ferrari editore, Genova, 2018, pp. 138. 

Descrizione
Nel maggio del 1938 Benito Mussolini compì una visita ufficiale di tre giorni a Genova. Il viaggio era stato deciso e cominciato a organizzare sei mesi prima. Mussolini non era a Genova dal 1926, l’anno in cui era venuto a celebrare la realizzazione della “Grande Genova”, frutto della fusione di 19 comuni e a rilanciare l’economia della città che era finita in ginocchio, per crisi di produttività e di mercato, dopo la conclusione della Guerra Mondiale. Genova, sia nel ceto popolare, sia nel mondo imprenditoriale e alto borghese, era una delle città meno fasciste d’Italia. Mussolini puntava a conquistarla al fascismo e a rilanciarne tutti gli aspetti economici e sociali per confermare il suo ruolo di “Dominante”.

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01 luglio 2018

Genova in libreria

Luca Rolandi,  Giovanni B. Varnier, Paolo Zanini
Dal 1946 Il Gallo canta ancora
De Ferrari editore, Genova, 2018, pp. 168.

Descrizione
Sovente citata nelle opere su Genova e sulla cultura ligure nel Novecento, la vicenda d “Il gallo” ha una fortuna piuttosto discontinua nella storiografia, conoscendo un significativo aumento dell’interesse degli studiosi negli anni più recenti. La rivista genovese è stata indagata sia all’interno delle opere sulla cultura cattolica del secondo dopoguerra, in particolare in quelle che hanno riconosciuto il rilevante ruolo in essa svolto dalle riviste, sia in alcuni studi specifici, che si sono concentrati soprattutto sulle origini del periodico e sui suoi primi anni di attività, fino alla metà degli anni Sessanta.
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