Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

_________________

Scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie presenti nel sito.



27 novembre 2021

In libreria


"Detta in parole semplici: non siamo più noi a scegliere da dove attingere alle notizie, ma sono gli algoritmi a decidere al nostro posto. Oggi il 54,5% dell’utenza, secondo il Rapporto sul consumo di informazione di AgCom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), accede all’informazione online prevalentemente attraverso i social network e i motori di ricerca. Ed è qua che si annida una pericolosa insidia. Perche´ nel momento in cui un motore di ricerca o una piattaforma social decidono per noi, l’algoritmo ci proporrà informazioni e opinioni considerate più in linea con i nostri « gusti » e le nostre aspettative. Un processo che finisce per alterare la nostra percezione della realtà, rappresentandola ai nostri occhi in modo parziale e rafforzando i nostri pregiudizi. Disinformazione, bufale, post-verità, clickbait, overloading information, infodemia, fonti algoritmiche: sono queste le ombre che si allungano ogni giorno di più sul nostro diritto a essere informati. A queste si uniscono no il potere discrezionale delle piattaforme, la crisi del giornalismo, la notizia trasformata in prodotto, la manipolazione di regime, la gestione del potere politico attraverso i social network, la propaganda prodotta da una campagna elettorale non-stop, il complottismo. (Matteo Grandi, 2021, pp. 12-13)


Matteo Grandi 
"La verità non ci piace abbastanza. 
Il virus della disinformazione fra bufale, web e giornali
Longanesi, Milano, 2021, pp. 288. 
Descrizione
Oggi la disinformazione è un mostro tentacolare che si allarga a macchia d’olio e che può contare su una rete di fiancheggiatori, più o meno consapevoli, molto nutrita. Dalla politica che ha scelto le fake news come nuova forma di propaganda, al giornalismo tradizionale che, travolto dalle nuove tecnologie e dalla competizione con le dinamiche del web, sta rincorrendo sensazionalismo e clic spesso a scapito della veridicità e della qualità delle notizie, fino all’enorme potere di mediazione delle piattaforme, nuovi arbitri (interessati) della verità. Ne parla nel suo nuovo saggio, edito da Longanesi, Matteo Grandi, giornalista e autore televisivo (e di testi musicali), molto attivo sui social.
____


26 novembre 2021

L'Università

"[...] Per l'Università non esiste solo il mercato. Esiste la società, la società civile, nel suo complesso e nelle sue articolazioni. Esistono domande di ricerca non economiche in senso stretto, ma meritevoli di essere perseguite. C'è la competizione ma anche la solidarietà. Esistono le tecniche, le professionalità, ma anche la cultura."
Prof. Lorenzo Caselli


*L Caselli, "La Repubblica-Il Lavoro", 25.11.2021, p. 11.
___

09 novembre 2021

In libreria

Gian Carlo Ferretti
L’altra Italia del “Politecnico” di Vittorini attraverso la posta dei lettori
Interlinea, Novara, 2021, pp. 116.
Descrizione
Chi leggeva “Il Politecnico” di Elio Vittorini? Quale Italia emerge oggi dalle lettere inviate al giornale garibaldino, segnato dai rossi di Albe Steiner, nel 1945-1947? Dopo tanto silenzio il saggio di Gian Carlo Ferretti offre un’immagine nuova e antistituzionale del dopoguerra anche con l’apporto di carte d’archivio. Scopriamo così lettori e lettrici, intellettuali e operai, che scrivono alla rivista e dibattono spesso con posizioni sorprendenti, più avanzate del periodico e degli stessi movimenti laici e comunisti: su fascismo e antifascismo, divorzio e aborto, scuola e religione, pubblico e privato. Nelle pagine del “Politecnico” maturano così le nuove élite della sinistra: lettori tra i quali si ritrovano i giovani e giovanissimi Sciascia, Venturi, Bettiza, Brera, Cavallari, Ceronetti, Cini, Edoarda Masi e Ripellino.
___

08 novembre 2021

Tra pandemia e infomedia

"Nel mondo digitale, non si scrivono più soltanto i messaggi, ma anche i mezzi. L'architettura dei mezzi diventa decisiva per la qualità delle comunicazioni. La responsabilità di chi lavora nei media non è soltanto quella di scrivere e ricevere messaggi socialmente costruttivi, ma anche di scrivere mezzi socialmente costruttivi. Pensando al breve termine. Ma anche pensando al lungo termine.".

Luca De Biase 


*L. De Biase, Riflessioni sull'infodemia,  29.7.2021 (testo integrale).

____


07 novembre 2021

In libreria

 Milly Buonanno e Franca Faccioli (a cura di) 
Genere e Media: non solo immagini. 
Soggetti, politiche, rappresentazioni,
Franco Angeli, Milano, 2020, pp. 234

Descrizione

Il volume presenta i nuovi orientamenti di indagine dell'Unità di ricerca GEMMA (GEnder and Media MAtters) istituita presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza-Università di Roma. All'origine di GEMMA è la consapevolezza della crescente complessità del nesso 'genere e media' nella società contemporanea, in cui si osserva e si sperimenta sia una profonda trasformazione dello scenario mediale, sia una diffusa problematizzazione dell'assunto a lungo indiscusso del 'binarismo di genere'. Nonostante i mezzi di comunicazione abbiano esercitato da sempre una funzione di rappresentazione delle identità di genere, lungo un intervallo compreso tra gli estremi della messa in scena e quelli della stereotipizzazione, oggi l'espansione del contesto mediale e la sua declinazione contemporaneamente individuale e di massa implicano l'elaborazione di nuove prospettive di studio e di ricerca. Il libro intende fornire una pluralità di spunti di riflessione, riconducibili a piattaforme e a pratiche comunicative differenti: dalla televisione alla pubblicità, dalla comunicazione pubblica ai consumi culturali, fino alla Rete, ai Social Media e ai Social Network Sites, i diversi contributi qui raccolti mettono a fuoco le forme di agency dispiegate da individui, gruppi e istituzioni nei processi di creazione, diffusione e consumo di immagini di genere nei testi mediali. Il primario intento di lettura e interpretazione del presente, perseguito dal gruppo di ricerca, non esclude l'esercizio di uno sguardo retrospettivo; così come l'adesione a prospettive e strumenti dei feminist media studies non preclude il ricorso agli apporti fruttuosi della sociologia.

____

06 novembre 2021

In libreria

Sandro Gerbi 
La voce d'oro di Mussolini. 
Storia di Lisa Sergio, la donna che visse tre volte
Neri Pozza, Milano, 2021, pp. 224.
Descrizione
Chi era l'elegante figurina che la sera del 9 maggio 1936, dai gradini più alti del Vittoriano, trasmetteva in inglese il famoso discorso di Mussolini sulla conquista dell'Impero? Si chiamava Lisa Sergio (1905-1989) e stava vivendo la sua prima incarnazione: quella della «fervente fascista», nota all'estero come la «voce d'oro» di Roma. Giornalista fiorentina plurilingue, di madre americana e padre napoletano, nel 1937 fu licenziata dal ministero della Propaganda forse perchè sospettata di mormorare contro il regime o più probabilmente perché ritenuta troppo loquace circa una sua breve relazione con il genero del duce Galeazzo Ciano. Protetta da Guglielmo Marconi, approdò negli Stati Uniti nel 1937 e ricominciò una brillante carriera radiofonica all'insegna della democrazia americana: ecco la sua seconda vita. Dopo la guerra però, ottenuta la nazionalità statunitense, fu accusata dall'FBI di simpatie per il comunismo, allontanata dalla radio e inserita in alcune «liste nere» da seguaci del
maccartismo. Alla fine decise di trasferirsi a Washington, dove si reinventò come conferenziera. Questo libro, frutto di un trentennale scavo in archivi pubblici e privati, racconta la sua triplice, avventurosa esistenza. E cerca allo stesso tempo di ripristinare alcune verità, che lo scorrere del tempo, la concretezza dei documenti e l'ostinazione propria dei ricercatori lasciano impudentemente affiorare.
___

04 novembre 2021

In libreria

 Matteo Grandi
La verità non ci piace abbastanza
l virus della disinformazione fra bufale, web e giornali
Longanesi, Milano, 2021, pp. 288.
Descrizione
Oggi la disinformazione è un mostro tentacolare che si allarga a macchia d'olio e che può contare su una rete di fiancheggiatori, più o meno consapevoli, molto nutrita. Dalla politica che ha scelto le fake news come nuova forma di propaganda, al giornalismo tradizionale che, travolto dalle nuove tecnologie e dalla competizione con le dinamiche del web, sta rincorrendo sensazionalismo e clic spesso a scapito della veridicità e della qualità delle notizie, fino all'enorme potere di mediazione delle piattaforme, nuovi arbitri (interessati) della verità. E mentre la notizia si trasforma in prodotto e come tale viene trattata, noi utenti online, già disorientati e spesso condizionati dalle fake news tradizionali, siamo portati ulteriormente fuori strada da profilazione e algoritmi che hanno la pretesa di selezionare per noi le fonti e le informazioni. Un quadro estremamente instabile in cui la pandemia e l'infodemia che ne è scaturita hanno contribuito a creare la tempesta perfetta. Eppure anche noi utenti abbiamo le nostre responsabilità. Spesso troppo pigri per approfondire, a volte troppo pieni di pregiudizi per mettere in discussione le cose che leggiamo, ci stiamo assuefacendo a una forma di informazione che proprio grazie alla rete potremmo invece testare e verificare. Se solo la verità ci stesse abbastanza a cuore.

_____

02 novembre 2021

In libreria

Antonio Nicita
Il mercato delle verità
Come la disinformazione minaccia la democrazia
Il Mulino, Bologna, 2021, pp. 240.

Descrizione
Perché la «questione della verità» è tornata così prepotentemente proprio nell’epoca della massima disponibilità delle informazioni? E perché servono nuove regole sul rapporto tra disinformazione e democrazia o, se si vuole, tra libertà e verità? Il dramma della pandemia e le elezioni americane del 2020 ci hanno consegnato il trionfo della disinformazione. Notizie false, distorte, emozionali si presentano a noi in modo sempre più credibile. Non siamo dunque immersi in un libero e aperto «mercato delle idee», dove la concorrenza tra le informazioni genera nuove possibilità di conoscenza e di scelta, ma precipitiamo in un paradossale «mercato delle verità», dove compriamo e vendiamo fatti verosimili, spinti da una manipolazione fondata sulle nostre preferenze. Questo libro ci propone un’analisi provocatoria e pungente, da cui emerge con urgenza il bisogno di nuove regole per riconciliare libertà d'espressione e buon funzionamento della democrazia.

*Link all'Indice del libro.

___


Archivio blog

Copyright

Questo blog non può considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62/2001. Chi desidera riprodurre i testi qui pubblicati dovrà ricordarsi di segnalare la fonte con un link, nel pieno rispetto delle norme sul copyright.