Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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15 novembre 2008

Europa, in arrivo la Carta Blu per i lavoratori qualificati

BRUXELLES - La commissione Affari Interni del Parlamento europeo (PE) appoggia la proposta di creare una “Carta blu” con l’obiettivo di attrarre lavoratori immigrati altamente qualificati, con uno schema simile alla "Green card" statunitense. Ma avverte anche i rischi di questo progetto come quello della "fuga di cervelli" dai Paesi in via di sviluppo. Nonostante gli eurodeputati non abbiano potere di codecisione su questa materia, in maggioranza hanno dato appoggio al meccanismo che offrirà vantaggi legali e pratici agli immigrati qualificati (ingeneri, informatici, medici, ricercatori) provenienti da paesi extracomunitari. In questo modo potrebbe essere regolato l’accesso di venti milioni di persone nei prossimi vent'anni, anche “per far fronte – ha spiegato la relatrice Ewa Klamt - al calo demografico europeo”. Stando ai dati, oggi molti lavoratori preferiscono installarsi negli Stati Uniti o Canada per le diverse facilitazioni offerte dai due Paesi. La deputata tedesca ha spiegato che la carta Ue “avrà valore di permesso di residenza e lavoro temporaneo per tre anni, rinnovabile per altri due, sicurezza sociale inclusa”. Certo, gli immigrati per ottenerla dovranno aver fatto studi universitari di almeno tre anni o dimostrare un'esperienza professionale di almeno cinque anni. La stessa Carta blu “autorizzerebbe i lavoratori che hanno passato tre anni in un Paese europeo a entrare dopo tale data in un altro Paese dell’Unione”. I lavoratori stranieri altamente qualificati rappresentano oggi l'1,7% circa dei lavoratori migranti nella Ue, rispetto al 9,9% dell'Australia, il 7, 3% del Canada e il 3,2% degli Usa.

Fonte: http://www.metropoli.repubblica.it/ (13 novembre 2008)

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