Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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01 luglio 2009

Viareggio

Viareggio, 29 giugno, sono le 23.45. Il treno merci Trecate- Gricignano, carico di Gpl, sta transitando a 90 km l'ora. Il carrello del primo carro cisterna si spezza e trascina fuori dai binari altri quattro vagoni. I due macchinisti, dopo il pesante strattone, si affacciano e vedono che la prima cisterna é fuori sagoma, immediatamente tirano il freno d'emergenza e, dopo aver messo in sicurezza la locomotiva, fuggono e danno l'allarme. Intanto, il gas si sta propagando e, innescato dalle scintille provocate dal deragliamento, si trasforma in una bomba. Le esplosioni e le fiamme investono i palazzi e la strada: una palazzina si sbriciola, un'altra prende fuoco. L'onda d'urto scaraventa un uomo contro un cassonetto e gli spezza le gambe, i pezzi di metallo volano come proiettili, per terra vi sono corpi carbonizzati. Le persone avvolte dalle fiamme cercano disperatamente di strapparsi i vestiti di dosso, urlano, chiedono aiuto.
I soccorsi sono tempestivi, la protezione civile lavora tutta la notte: bisogna tirare fuori le persone dalle macerie e svuotare il gas dalle cisterne.
La conta dei morti sale oggi a 17, ma vi sono anche alcuni dispersi e i 27 feriti sono gravissimi: molti hanno ustioni sul 90% del corpo.
Dopo un primo esame, la prima causa del disastro viene attribuita alla rottura di un asse del carrello di uno dei carri. Su questo, infatti, sono state trovate tracce di ossidazione: ruggine. Chi é che doveva verificare lo stato di usura del materiale rotabile?
I vagoni sono del Gatx, un colosso del settore; gli standard di sicurezza a cui devono attenersi sono fissati dalla commissione europea di Bruxelles. Il Gpl contenuto nelle cisterne appartiene alla Sarpom, di proprietà della Exxon, che ha affidato la verifica finale dei vagoni alle Ferrovie dello Stato, coloro che muovevano il treno.
Probabilmente i controlli, durante qualche passaggio, non sono stati fatti a dovere.
Qualcosa é sfuggito, non si sa ancora a chi e perché, ma appare piuttosto evidente che la causa della tragedia sia l'ennesima svista nel percorso preventivo dei controlli.
Tutto ciò mi riporta con la mente a poco meno di tre mesi fa, a l'Aquila. Non credo che ci sia bisogno di ricordare che cosa sia successo.
Basti dire che molte persone potrebbero essere ancora vive se solo le case fossero state adeguatamente costruite.
E se, invece che piena notte a Viareggio, fosse stato giorno? Se il deragliamento fosse avvenuto durante un'ora di punta, che cosa sarebbe accaduto?
Chiara Ravano

1 commento:

Paolo frega ha detto...

“Chi é che doveva verificare lo stato di usura del materiale rotabile?“
come detesto questa ricerca ossessiva di un colpevole in qualunque disgrazia avvenga.
Avviene un disastro, di qualunque natura e la prima cosa di cui si parla è: di chi è la colpa? come se la ricerca e l'identificazione di un presunto colpevole potesse in qualche modo lenire il dolore, potesse in qualche modo ristabilire quella nostra quotidiana tranquillità e indifferenza che l'evento ha scardinato. Questo vizio tipicamente giornalistico, volto a creare la notizia sulla notizia, basato sulla ricerca del sensazionalismo mi lascia particolarmente amareggiato.
Con questo non voglio dire che non si debba andare alla ricerca di responsabilità e non si debba fare sì che situazioni del genere non riaccadano, ma preferirei che si guardasse maggiormente all'aspetto umano. Troppo spesso leggo e sento della ricerca spasmodica di un colpevole, ma non si parla e non ci si preoccupa "concretamente" del dramma umano, a meno che esso stesso non sia "notizia".
Paolo Frega

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