Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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14 novembre 2010

Da Pasolini ai blogger, piccoli critici letterari crescono


Poliedricità. Marketing. Eternità. Collettività. Immaterialità. Queste le parole chiave della letteratura – e della critica letteraria - nel XXI secolo.
La terza pagina scompare, relegata a metà o in fondo al quotidiano sotto la dicitura “Cultura e spettacoli”. Gli elzeviri e le firme illustri si eclissano di fronte a interviste, spazi pubblicitari, tamburini e anonime mini-recensioni, in cui cinema, musica, televisione, arte e letteratura sempre più spesso si fondono come parti di un'unica entità.
L'informazione letteraria diventa informazione libraria: l'eredità di letterati socialmente e politicamente impegnati (un nome su tutti, Pier Paolo Pasolini) è raccolta da macinatori di best seller atti a riempire le scalette dei talk show, intervistati talvolta da chi - del loro ultimo libro (per quale altra ragione li si inviterebbe?) - ha letto solo titolo e quarta di copertina.
La Repubblica delle lettere si piega di fronte al mercato dei consumi, controllato dai grandi gruppi editoriali che già possiedono quotidiani, riviste e canali radiotelevisivi (in cui ospitare i loro autori) e si spartiscono la vittoria ai premi letterari. L'intellettualismo perde il suo primato di fronte alla cultura di massa, che a sua volta si parcellizza nell'individualismo dei blogger, nella micro-comunicazione che avviene nello spazio di un tweet.
Poliedricità. Lo scrittore perde il suo status di intellettuale per diventare showman: la recensione del suo libro è delegata a lui stesso nello spazio di un'intervista sul giornale, un'ospitata in tv, una pagina pubblicitaria a spese dell'editore che sottintende un 'Prossimamente sui vostri scaffali''. I libri sono venduti all'autogrill e nei supermercati, disposti in ordine di best seller fra lo scaffale delle bibite e quello dei cosmetici.
Marketing. L'editore da intellettuale diventa imprenditore, la cui 'azienda' mette sotto contratto addetti alle pubbliche relazioni piuttosto che correttori di bozze. L'80% del fatturato deriva non dal talento o dalla qualità, ma dalla novità: un libro ha successo solo se ha un lancio efficace e balza i primi posti delle classifiche di vendita in pochi giorni.
Eternità. A fronte di riviste letterarie che nascono e muoiono nell'arco di poche settimane, pochi mesi, pochi anni, Internet regala l'immortalità alle parole e ai suoi autori. Condisce l'informazione statica e lineare del testo con link, immagini e video, la proietta nel mondo attraverso blog e social network.
Collettività. Lo sviluppo del web 2.0, che ha introdotto la definizione di prosumer (crasi fra producer e consumer, il consumatore che diventa produttore di contenuti), fa sì che ai Pirandello, Moravia, Montale e Malaparte – questi alcuni fra i nomi che hanno caratterizzato la critica letteraria del Novecento – possa sovrapporsi una Marta Traverso qualunque, che in meno di cinque minuti crea il proprio blog e recensisce i libri che ha letto, diventa collaboratrice di uno dei tanti blog collettivi letterari presenti in rete (nel caso specifico, Sul Romanzo), si iscrive ad Anobii e costruisce la propria libreria virtuale. La demarcazione fra il critico 'intellettuale' e il lettore 'da istruire' si tramuta in una rete di nodi paritari, in cui ognuno è al tempo stesso lettore e recensore, critico e spettatore, autore e pubblico.
Immaterialità. Strumenti come Kindle e l'Ipad (seppur non citati nel testo) rendono la letteratura un prodotto etereo, immateriale, misurato in kilobyte prima che in numeri di pagina, fruito su un monitor da 9,7'' che non si può nemmeno sfogliare. Il contenuto diventa nomade, un romanzo si traspone dalla carta al pdf, passando per la fiction tv e il booktrailer caricato su YouTube.
Marta Traverso


Gian Carlo Ferretti, Stefano Guerriero
Storia dell'informazione letteraria in Italia dalla terza pagina a Internet 1925-2009

Milano, Feltrinelli, 2010, 451 pp.

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