Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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05 ottobre 2011

Steve Jobs

Oggi muore Steve Jobs, creatore di una nuova era multimediale, inventore del primo personal computer, fondatore della Apple, oggi prima azienda in campo di sistemi operativi informatici.
Il mondo piange l'inventore del Macintosh, dell'Ipod e dell'Ipad, sigle che abbiamo imparato a conoscere come sinonimi di innovazione, modernità, che hanno rivoluzionato dal campo musicale fino a quello editoriale. Ognuno vuole esprimere il proprio dolore, dall'America fino all'Europa la notizia rimbalza suscitando sgomento. La CNN ha parlato di un generale sentimento di Isad. La Apple ha addirittura istituito un indirizzo, rememberingsteve@apple.com, per inviare pensieri e condoglianze in sua memoria.
Quasi come una rockstar se ne celebra la scomparsa e si delineano già i contorni di un mito, il popolo del web chiede già la santificazione.
Ma cosa c'è di interessante in quest'uomo? Cosa rappresenta per il mondo occidentale?
Basta entrare in un mega store della Apple a Londra per capirlo: ha compreso l'importanza di sposare la tecnologia al design, ha dato un tocco di fantasia a strumenti elettronici fino agli anni Novanta incomprensibili per la maggior parte della gente comune. Ora perfino le nonne possono facilmente usare un Ipod.
Ha saputo essere un imprenditore astuto, ha fiutato i gusti e le aspettative del mercato, ha fatto delle presentazioni dei suoi prodotti dei veri e propri show.
Da perdente, scalzato nell'era di Windows dell'acerrimo nemico Bill Gates, ha saputo riconquistarsi una posizione se non un primato, lanciandosi nel mondo della produzione cinematografica digitale di cartoni animati Pixar.
Jobs è stato molto più di un mito da copertina, è stato un ragazzo pieno di fantasia che ha saputo comunicare al mondo la scoperta di un nuovo linguaggio per il villaggio globale. E' stato un eccentrico sognatore, un rivoluzionario, un uomo che non si è accontentato degli schemi precostituiti, un ex figlio dei fiori assetato di conoscenza. La mela è stato il simbolo della sua azienda, la Apple, e per il suo primo prodotto, Machintosh.
E credo che proprio qui stia la sua grandezza: essere diventato lui stesso il simbolo di una rinnovata imprenditoria, basata di nuovo sulla conoscenza, sulla sete di sapere e di far sapere. E oggi il suo messaggio è il discorso fatto a dei ragazzi universitari: “stay hungry, stay foolish”, conosci e sii un folle, uno “stra-ordinario” e, come diceva Socrate: Γνῶθι σαυτόν, conosci te stesso.
Manuela Prigelli
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