Sibiu. Capitale Europea della Cultura 2007.
Nei locali, il turista non viene considerato: o si chiama il cameriere a gran voce, battendo i pugni sul tavolo (non esagero), o si è certi di rimanere a bocca asciutta.
Per contro, nella zona dell’Ostello ho notato molti giovani, e “per le vie del borgo” la forte economia di turismo interno su cui si basa lo pseudo-benessere della città.
Ho visitato molti altri posti (Sighisoara, Bran, Brasov, Risnov e chi più ne ha più ne metta!) e il risultato non è cambiato.
Sibiu a mio avviso può essere considerata una città “campione naturale” di una Romania da poco entrata nell’ Unione Europea. Grandi potenzialità, derivanti da un discreto patrimonio culturale e da un territorio mozzafiato, che per adesso restano inespresse: non è un paese organizzato per un turismo di stranieri, e ha bisogno di investire maggiormente in quest’attività. L’economia si riprenderà, anche se lentamente. Dopo la tentata industrializzazione di un paese agricolo da parte di Ceausescu, si sta tornando alle origini contadine (forse è per questo che l’UE ha dato il suo benestare alla Romania: serve un paese che fornisca materie prime all’Europa..). Ma vedere fidanzati gelosi picchiare le proprie donne incuranti di essere in luoghi pubblici (“la Romania è ancora un paese di uomini” ha scritto Lucian Boia), miriadi di incidenti stradali causati da ubriachezza, rom malmenati dai romeni, spazzatura in quantità che farebbero impallidire anche la giunta comunale di Napoli, mi ha fatto molto pensare. E’ necessaria una forte opera di educazione civica, per rendere nuovamente grande questo paese, devastato prima dalla dominazione sassone, poi dal fascismo di Codreanu e dal regime di Ceausescu Anche noi eravamo così 50 anni fa? Lieto di essere nato nel 1984.
Eugenio Ruocco
1 commento:
Benvenuto nel blog del Giornalismo riflessivo! Ricordi di assegnare sempre un'etichetta ai post che scriverà.
mmilan
Posta un commento