Università degli studi di Genova



Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).

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05 novembre 2008

Agitazione nell'ex Telecittà

da "Il Secolo XIX" del 5 novembre '08
"Telecittà, licenziati tre giornalisti e un tecnico05 novembre 2008 Au. Bos.

A perdere il lavoro Giovanna Rosi, storica anchor woman dell’emittente di recente acquistata da Maurizio Rossi, editore di Primo Canale e i giornalisti sportivi Beppe Nuti e Gabriele Remaggi. Lettera di licenziamento anche al rappresentante sindacale Cgil dei tecnici di Telecittà. La reazione della Federazione nazionale della stampa italiana, dell’Associazione ligure dei giornalisti e del Gruppo nazionale cronisti
Tre giornalisti e un tecnico licenziati. La scure dei tagli al personale non ha risparmiato il mondo delle tv locali dove Maurizio Rossi, patron di Primo Canale e Telecittà, ha inviato alla fine dello scorso mese le lettere di licenziamento a tre volti molto noti ai telespettatori genovesi. E cioè all’anchor woman Giovanna Rosi, da 16 anni davanti alle telecamere e ai giornalisti sportivi Beppe Nuti e Gabriele Remaggi. Una lettera di licenziamento è stata consegnata anche ad Andrea Rocchiccioli, rappresentante sindacale Cgil dei tecnici di Telecittà.

Di fatto, il licenziamento dei tre giornalisti, ha dimezzato la redazione della tv che Coopsette ha ceduto a Rossi pochi mesi fa. Immediata la replica della Federazione Nazionale della stampa (Fnsi) che, in un comunicato congiunto con l’Associazione ligure dei giornalisti e l’Unione nazionale cronisti, condanna i licenziamenti: «Coopsette, colosso cooperativistico dell’edilizia, dopo anni vendeva a Maurizio Rossi, padrone di Primo Canale. E tutti garantivano per i sei giornalisti di Telecittà la continuità del lavoro, del contratto giornalistico». Quindi, prosegue il comunicato, «Maurizio Rossi “scopriva” che la Liguria era stata inserita nel programma anticipato del digitale terrestre. Chiudeva allora di fatto il tg di Telecittà, il sito web senza alcuna comunicazione, accorpando il tutto con il Tg e le programmazioni di Primo Canale, destinando Telecittà alla sperimentazione del digitale terrestre. Nelle more di una trattativa sul piano editoriale alla vigilia di un incontro fondamentale previsto per venerdì, attivava tre licenziamenti. Due dei quali colpivano i rappresentanti sindacali di Telecittà: Gabriele Remaggi componente del direttivo della Associazione Ligure dei Giornalisti e Giovanna Rosi, fiduciaria di redazione e consigliera nazionale del Gruppo Cronisti». Concetto che ribadisce il presidente dell’Associazione giornalisti liguri, Pierpatrizia Lava: «Faremo tutte le iniziative legali e contrattuali per trovare una soluzione. Alcuni dei colleghi hanno un ruolo sindacale, valuteremo se questo ha avuto un peso. I tre colleghi esprimono in modo diverso tre alte professionalità, il licenziamento ci lascia perplessi».
«Era in corso una trattativa e non capisco proprio come sia stato possibile uscire con un comunicato con questi toni», è la replica di Maurizio Rossi, che prosegue: «Sembra uno scatto d’ira non meditata. Mi amareggia, ma se qualcuno ha sbagliato a scrivere, ne risponderà. Avevo detto che o si chiudeva tra settembre e ottobre, o arrivavano le lettere di licenziamento. Ma che comunque la trattativa sarebbe continuata, sono lettere che danno un preavviso di due o tre mesi, tutto lo spazio per proseguire. Abbiamo offerto a tutti delle soluzioni. Ora la trattativa con la parte giornalistica non la porterò avanti di persona, come ho fatto finora, la faranno altri».



Daniele Martina

2 commenti:

Anonimo ha detto...

il risultato più evidente dal giorno dell'acquisizione di telecittà da parte del gruppo editoriale primocanale, è stato un non risultato. Ovvero due canali che ad oggi non ne fanno uno. Lontani anni luce tra loro, non solo per ragioni politiche. Due emittenti con qualità giornalistica ed ambizioni ben distinte. È come associare tg3 rai con skytg24. Non solo primocanale è oggi dimessa, priva del nerbo ambizioso che l'ha portata alla ribalta locale. Palinsesti cambiati, trasmissioni e rubriche tagliate. Telecittà sta anche peggio per le poche briciole lasciatele. Matematicamente dall'unione di due cose ci si perfeziona e migliora. Quest'equazione non c'è stata e seppur dispiaccia il risvolto umano e impiegatizio generato, qualcosa deve necessariamente esser rivisto in questa fusione. Chi ha perso il lavoro era ben distante da una linea editoriale di qualità a scapito degli spettatori.

Anonimo ha detto...

Condivido Enry,
purtroppo le fusioni conducono a inevitabili restrutturazioni aziendali.

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