La casa di Babele dell’Università
"La fasciatura di tubi innocenti è già sparita da qualche settimana intorno al Milano Terminus. Una volta era un albergo per i viaggiatori che scendevano alla stazione Principe. Oggi, il grande stabile d’epoca in via Balbi 34, è una delle 20 case per gli studenti che l’Azienda regionale per i servizi scolastici e universitari mette a disposizione degli universitari che hanno ottenuto la borsa di studio e il diritto all’alloggio. Regione Liguria e Arssu lo inaugurano mercoledì e con le sue 62 stanze porta a 856 posti letto la disponibilità per gli universitari meritevoli. «La meritocrazia praticata», come osserva il presidente della Regione, Claudio Burlando. Che ha un obiettivo nel cassetto: portare i posti a 1.223 nel 2011 per estendere il beneficio di una camera a “canone moderato” anche ai cosiddetti studenti fuori fascia, l’equivalente della locazione permanente dell’edilizia residenziale. Progetto che vedrà l’alba tra breve, con la partenza di altri due appalti, 296 posti divisi tra l’ex caserma Garibaldi di Salita delle Neve (8 milioni di euro) e il convento di San Nicola in salita Madonnetta (6 milioni di euro).
Il Firenze-Zurigo, lo Stella, il Marinella e ora il Milano Terminus stanno trasformando la zona di Principe, in passato terra di alberghi, in un grande ostello per gli studenti. Italiani e no. A dire il vero, anche se di poco, gli italiani (309), sono la minoranza. Nei 754 posti (un altro centinaio non è disponibile per i borsisti) alloggiano 411 stranieri che provengono da Paesi extra Unione Europea e 343 da Paesi Ue, compresa ovviamente l’Italia. Tra gli italiani la parte del leone la fanno i liguri (120), seguiti dai siciliani (47), dai piemontesi (42) e dai calabresi. Tra gli stranieri Ue i meritevoli più numerosi sono i polacchi (13) e i romeni (7). Ma è tra gli universitari che arrivano da oltre i confini dell’Europa a 27 che ci sono le sorprese maggiori: 149 albanesi, 71 cinesi, 33 camerunesi, 24 iraniani e 23 tunisini. E proprio quest’ultima comunità, nei giorni scorsi, ha incontrato il presidente della Regione, Claudio Burlando.
Nel 2002 i posti letto nelle case degli studenti erano 382, alla fine del 2008 sono il 124% in più. Nel 2007 le domande di alloggio erano state 939, quest’anno 1037 su una popolazione universitaria di 38.059 studenti (il 5,27% dei quali extra Ue). Così, con un’impennata del 10 per cento all’anno delle domande di alloggio, rende più impegnativo il raggiungimento dell’obiettivo di riuscire a soddisfare il 100% delle richieste. Cosa che, invece, è un risultato acquisito per le borse di studio semplici: erano 3.900 nel 2007, sono 4.100 nel 2008 tutte finanziate. «Questo è uno dei settori su cui abbiamo puntato di più, continuando ad investire anche nei momenti di difficoltà - spiega Burlando - Nelle borse di studio riusciamo a soddisfare le richieste di tutti coloro che ne hanno diritto, mentre per gli alloggi siamo sempre all’inseguimento. Speriamo di andare il pari il prossimo anno con l’apertura della casa di vico Marinella (71 posti disponibili dal luglio 2009, ndr) così almeno potremo dedicarci a dare una risposta anche agli studenti che sono meritevoli, ma che non appartengono alla fascia sociale da tutelare». Nelle case dello studente gli alloggi per i fuori fascia sono un centinaio, ma nel giro di due o tre anni la Regione (che nella costruzione di alloggi per gli universitari in cinque anni ha investito circa 30 milioni di euro) vorrebbe quanto meno triplicarli anche per cominciare a dare qualche spallata al mercato parallelo gestito da privati e immobiliaristi. Se un posto letto in una struttura gestita dall’Azienda regionale per i servizi scolastici e universitari costa circa 250 euro, sul libero mercato parte da 400 o 500 euro. «Anche se è una città molto anziana, Genova è ancora capace di attrarre giovani che in futuro potranno mettere in campo professionalità importanti. Gli stranieri sono circa 700 tra Iit e Università: alcuni andranno via, altri resteranno qui. E anche questo è marketing territoriale», aggiunge Burlando che nel gruppo di universitari stranieri vede anche un motivo di rilancio per l’Università genovese.
«Chiaro che deve essere un punto di riferimento per il Mediterraneo ma per diventarlo bisogna mettere a disposizione degli studenti anche molti alloggi. Oggi il tappo è costituito da un numero insufficiente di camere a meno che non si sia disposti a spendere cifre pazzesche. È una delle sfide che bisogna vincere in tempi brevi» fa eco il magnifico rettore, Giacomo Deferrari che vorrebbe aumentare la dotazione di alloggi usando anche un’ala dell’Albergo dei Poveri (al netto del trasferimento delle facoltà che oggi sono in via Balbi) e recuperare Casa Paganini, foresteria nella zona di Santa Maria di Castello che potrebbe essere utilizzata per giovani ricercatori stranieri e docenti stranieri in trasferta."
Nessun commento:
Posta un commento