Storia del giornalismo americano
Milano, Mondadori Università, 2008, 224 p.
I giornali aiutarono gli Stati Uniti a conquistare l’indipendenza almeno quanto le armi dei patrioti. Prima che sui campi di battaglia, il Nord dimostrò la sua superiorità sul Sud schiavista con la carta e l’inchiostro. Culla del giornalismo di massa e del reporting investigativo, la stampa d’oltreoceano fu determinante per l’entrata in guerra del Paese nei due conflitti mondiali, per far cessare la guerra in Vietnam e destituire Nixon. Dal primo foglio coloniale del 1690 alla crisi successiva all’11 settembre, i giornalisti Usa hanno sperimentato molte forme di servizio e di seduzione del pubblico, alternando impegno civile e sociale a periodi di decadenza. Ogni volta, però, hanno lottato per ritrovare la coerenza con i propri principi. Combinando rigore accademico, stile divulgativo e richezza di informazioni, il volume, che viene incontro a un’esigenza del panorama editoriale italiano, privo di un’opera analoga, tocca il rapporto tra fatti e notizie, e fa luce sul difficile compito di chi oggi è chiamato a “raccontare” in presa diretta una realtà tanto varia e mutevole.
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