*Beatrice D'Oria
Link all'articolo di Repubblica
“Per prima cosa ci vogliono delle basi di esattezza, metodo, concretezza, senso della realtà."(Italo Calvino)
Blog a cura di Marina Milan, con la partecipazione di studenti, laureandi e laureati dei corsi di Storia del giornalismo e Giornalismo internazionale dell'Università degli studi di Genova (corso di laurea magistrale interdipartimentale in Informazione ed Editoria).
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"Su Internet vince chi sa donare."
- Franco Carlini
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"La bellezza sfavillante della rete sta proprio nella sua allusione incessante, irrinunciabile, alla realizzabilità di ciò che non si credeva possibile. L’opportunità si può cogliere coltivando una nuova immaginazione".
Luca De Biase
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"Non sappiamo più riconoscere le cose feroci."
Zerocalcare, 2017.
2 commenti:
Io ho letto l'articolo di Alessandra Arachi ieri sul Corriere della Sera.
Al di là della reazione del Parlamento che stona con l'appellativo "democrazia", aggettivo di cui si fregia la nostra Repubblica, mi ha lasciato basita la questione in sè, ovvero che l'Italia abbia bisogno di un provvedimento del genere per tutelare (maggiormente) una classe (chiedo venia per il termine inappropriato) che davanti alla legge ha gli stessi identici diritti di qualsiasi altro essere umano/cittadino.
Secondo me non bisognerebbe focalizzarsi sul caso Binetti (per quanto scandaloso) ma sul caso generale che vede il nostro Paese di nuovo un passo indietro rispetto all'Europa, stavolta anche in materia di pari opportunità.
Consiglio l'articolo dell'Arachi sul Corriere della Sera di oggi, per un approfondimento e un punto di vista più ampio sulla videnda.
Guerrasio Monica
Prima di esprimermi sul caso Binetti, vorrei dire qualche parola sulla legge. Ritengo infatti errato introdurre un aggravante se le violenze sono rivolte a omosessuali ( ma anche a disabili, anziani come vorrebbe il ministro Carfagna nel suo ddl ). In questo modo non si fa altro che discriminare ulteriormente persone come tutte le altre, che pretendono giustamente un uguale trattamento nella vita. Per questo non occorrono strumenti legislativi, ma "solo" la coscienza e il buon senso di ognuno di noi, condizioni che evidentemente mancano visti i sempre più numerosi casi che sentiamo. Quanto al caso Binetti, penso che ogni partito - e in particolar modo grandi formazioni come il Pd - non debba essere un blocco monolitico, in cui non possano convivere diverse correnti di pensiero, specialmente su temi etici. Ogni deputato prima che un politico è un essere umano, e deve obbedire innanzi alla propria coscienza anche se questa contrasta col credo politico del partito.
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